Dopo una battaglia legale durata quasi sedici anni, un lavoratore del teatro Biondo è riuscito a ottenere il riconoscimento del suo posto di lavoro con un contratto a tempo indeterminato. Mauro Fontana, 46 anni, fonico, aveva lavorato in teatro con contratti a tempo determinato, prorogati di volta in volta, maturando il diritto all’assunzione. Ma la stabilizzazione non era mai arrivata. La sua prima assunzione a tempo determinato, alle dipendenze del teatro Biondo, risale al 2006. L’assunzione in pianta stabile è arrivata adesso, sedici anni dopo, e a seguito di una complessa vicenda giudiziaria.   

Il lavoratore, iscritto all'Slc Cgil di Palermo, per chiedere di essere stabilizzato aveva deciso di presentare anche lui, come altri, ricorso. Ma in primo e secondo grado aveva perso. La battaglia sembrava quasi perduta. Ma l’avvocato Pietro Vizzini, il legale del sindacato che gli ha fornito l’assistenza, ravvisando dei vizi di forma nelle precedenti interpretazioni dei giudici, ha deciso di proseguire in terzo grado, con il ricorso in Cassazione.  La suprema Corte ha dichiarato illegittimo il contratto a tempo determinato e ha rinviato il procedimento alla Corte d'Appello di Palermo, sezione lavoro.

Il 19 gennaio scorso la Corte d'Appello, presieduta dal giudice Maria G. Di Marco, ha emesso il verdetto che ha ribaltato i precedenti. Nella sentenza, i giudici condannano l’associazione teatro Biondo di Palermo a riassumere il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato, con decorrenza dal 2 febbraio 2006, e a pagargli, a titolo risarcitorio, un’indennità pari a quattro mensilità della retribuzione, oltre alle spese legali. 

“Siamo contenti per questa vittoria, che arriva dopo tanti anni – dichiarano il segretario generale Slc Palermo, Fabio Maggio, e l’Rsu Slc del Biondo, Guido Correnti, che in teatro si è battuto sindacalmente per l’assunzione del collega -. L’Slc ha ritenuto da subito infondata la posizione dell’associazione teatro Biondo, dando mandato allo studio legale Vizzini d'istruire il ricorso legale, che ha attraversato i tre gradi di giudizio e si è concluso il 19 gennaio con esito positivo per il lavoratore e la condanna da parte del teatro alla riassunzione”. 

“Nell’esprime soddisfazione per l’esito della vertenza legale – aggiungono i due sindacalisti -, ribadiamo altresì la volontà di superare sempre i contenziosi attraverso il confronto tra le parti, come previsto dall’accordo quadro siglato con il Teatro Biondo qualche anno fa. All’avvocato Vizzini un ringraziamento particolare per la professionalità e la tenacia con cui ha condotto una battaglia legale durata sedici anni. Invitiamo i lavoratori a non demordere e a non rinunciare mai a far valere i propri diritti, rivolgendosi al sindacato”.