È un contesto particolarmente complesso e per certi aspetti drammatico, dato dalla concomitanza con una guerra nel cuore dell’Europa e dalle preoccupazioni per la sua possibile escalation, oltre che dalla crisi energetica e inflazionistica, quello che ha visto lo svolgimento del ventesimo Congresso della Cgil di Parma nelle giornate di mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio all'Hotel Parma & Congressi di San Pancrazio. Due giorni alla fine dei quali la neoeletta Assemblea Generale ha riconfermato a stragrande maggioranza Lisa Gattini alla guida dell'organizzazione territoriale.

Numerosi gli ospiti che si sono avvicendati, dai rappresentanti di CISL e UIL, Sementina e Miano, a Barbara Lori per la Regione, Andrea Massari della Provincia, Massimo Fabi per le aziende sanitarie, Ettore Brianti per il Comune di Parma, Azzali per l'UPI, Iotti per la GIA e Giuffredi per la CNA, Lommi per ARCI, fino allo scrittore Adelmo Cervi e a Lorenzo Tanchis di UdU.

Nel pomeriggio di mercoledì la platea congressuale ha potuto assistere alla presentazione del libro "Pluriverso. Dizionario del post-sviluppo" (Orthotes Editrice) e agli interessanti spunti offerti da Emanuele Leonardi, uno dei quattro curatori dell'edizione italiana della raccolta di oltre cento saggi sulle iniziative di trasformazione sociale e sulle alternative allo sviluppo oggi dominante, e più in generale ai processi di globalizzazione, che affondano le radici nella modernità, nel capitalismo, nel dominio di Stato e nelle pratiche maschiliste.

La lunga riflessione di Massimo Bussandri, segretario generale della CGIL Emilia Romagna, presente alla seconda giornata di lavori, ha puntato l'attenzione sui "grandi rischi rappresentati dalla crisi della democrazia novecentesca, dimostrata plasticamente dall'astensionismo elettorale, che affonda le sue radici nel senso di solitudine politica delle cosiddette classi subalterne. Le destre hanno saputo rinsaldare un blocco sociale intorno ad un'idea reazionaria del conflitto, con conseguenze che stiamo già toccando con mano.  Per questo il processo ampio della nostra elaborazione strategica dovrà riguardare la centralità del lavoro, la tenuta e il rilancio del governo pubblico della sanità e del socio-sanitario, la sostenibilità delle grandi transizioni, a partire da quella demografica".

"C'è un'emergenza redditi e salari nel nostro paese più acuta che altrove - ha sottolineato Bussandri -, come certifica anche l'Ocse, dovuta a una serie di condizioni che riguardano le politiche pubbliche, fiscali e industriali, che sono state spesso assenti o inadeguate. Pensiamo al fisco, il cui carico è per l'85% sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati: è evidente che buste paga e cedolini delle pensioni si asciugano. Ma tanta parte dell'emergenza salariale e del lavoro povero è legata alla precarietà: per questo rivendichiamo da tempo una modifica sostanziale di tutta la normativa sul mercato del lavoro a partire da un bilancio sociale serio su quello che ha prodotto il jobs act. Che, lungi dall'aver portato nuovi posti di lavoro stabile, ha invece prodotto l'ossimoro di una stabile precarietà in interi settori come new economy, gig economy, sistema informativo, logistica. Certo, se poi il governo risponde reintroducendo i voucher, siamo alla soluzione opposta a quella di cui ci sarebbe bisogno".

Il documento politico approvato dall'assise al termine di due giorni di confronti ed elaborazione dialettica condotti dai circa 220 delegati e delegate, mette al centro le preoccupazioni per una Legge di Bilancio che taglia lo stato sociale, si accanisce contro i poveri, accentua le iniquità fiscali, non si occupa della tenuta previdenziale e del sistema degli appalti, attacca le Ong. Le nostre azioni programmatiche devono avere come obiettivo una svolta fondata su politiche anticicliche in grado di varare un piano di crescita dell'economia improntata ai principi della sostenibilità, che si declinano nella messa in sicurezza del territorio e degli immobili pubblici, sulla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale, sul rilancio della greeneconomy e della spesa sociale come strumento indispensabile per la crescita della domanda interna e dell'occupazione e per garantire i servizi di welfare e i livelli essenziali di assistenza.

Oltre alla contrattazione di secondo livello dovrà trovare ulteriore impulso sul territorio la contrattazione sociale, con particolare attenzione al tema dell'invecchiamento della popolazione. Legalità, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, politiche di genere e nuovi diritti, unitamente ad una centralità della confederalità, rappresenteranno i capisaldi dell'azione dei prossimi anni.

Tre gli ordini del giorno approvati dall'assise congressuale, i primi due in solidarietà alle donne iraniane, curde e afgane (e a tutti e tutte coloro che, sostenendone i diritti e la libertà, corrono rischi per la loro incolumità), e alla popolazione brasiliana che vede messi a rischio i valori democratici, il terzo dedicato all'impegno della CGIL in tema di legalità, con riferimento alle infiltrazioni mafiose e criminali sul territorio.

Nel ringraziare le compagne e i compagni per la rinnovata fiducia, la neoeletta segretaria generale Lisa Gattini ha ribadito l'impegno ad un costante ascolto e confronto delle diverse voci e anime dell'organizzazione per i prossimi anni, che prospettano sfide difficili e per diversi aspetti epocali. "Solo ritrovando le nostre radici come collettivo e lavorando insieme possiamo affrontare i grandi cambiamenti che come sindacato e come persone ci attendono per il futuro".

Il congresso della Cgil Parma

La Cgil di Parma si appresta a celebrare il suo XX Congresso provinciale, in agenda per l'11 e 12 gennaio prossimi all'Hotel Parma & Congressi. Un'assise, quella territoriale, che - così come quelle regionale e nazionale che seguiranno nelle prossime settimane -, si colloca in uno dei contesti più difficili sul piano politico e sociale dal Dopoguerra.

Proprio per questo, come spiega la segretaria generale uscente Lisa Gattini, "L'appuntamento congressuale, lungi dall'essere inteso come la rituale e polverosa rappresentazione del consolidamento o dell'avvicendamento di gruppi dirigenti, è piuttosto una fondamentale opportunità di democrazia e partecipazione alla costruzione di un percorso comune, a cui tutti i delegate e le delegate, che a loro volta rappresentano la base della nostra organizzazione, possono e devono concorrere. Un momento e un luogo in cui, oltre a trarre un bilancio delle azioni fin qui messe in campo, si progetta e si disegna un programma per gli anni successivi, valutando il contesto in cui ci si muove e ci si dovrà muovere. Un luogo e un tempo, quindi, di elaborazione condivisa, che impone, oggi più che mai - a partire dal contesto internazionale bellico e post-pandemico, dalla crisi energetica e da un sempre più diffusa precarietà - un atteggiamento lucido di critica costruttiva e di indagine sulle opportunità".

La due giorni congressuale vedrà la partecipazione di circa 220 delegate e delegati che animeranno il dibattito ed ospiti in rappresentanza delle istituzioni, delle associazioni datoriali e della società civile più rappresentative del territorio.