Ancora una volta la Cgil si conferma primo sindacato nei settori pubblici e della conoscenza e insieme a Cisl e Uil risulta essere largamente rappresentativa in tutti i settori. Così la Cgil nazionale in merito ai dati provvisori sull’accertamento della rappresentatività nei settori pubblici per il triennio 2022-2024, dopo le elezioni delle Rsu che si sono tenute lo scorso aprile..

“Il valore del tesseramento e della partecipazione alle elezioni si dimostrano strumenti essenziali della vita democratica nei settori pubblici e nel nostro Paese. Di questo - aggiunge - non possiamo non ringraziare le lavoratrici e i lavoratori che, a differenza di ciò che purtroppo accade in altri contesti, continuano a garantire un'affluenza straordinaria a questi appuntamenti elettorali”. 

“Un risultato - sottolinea il sindacato - che ci impegna a rafforzare la nostra presenza nei luoghi di lavoro, il nostro ruolo contrattuale e l'attività di coinvolgimento e di protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici nell'agire contrattuale all’interno dei singoli enti, nelle amministrazioni e nella società più in generale. Questo è ancora più importante nei settori pubblici in cui si costruiscono le basi per la crescita dell'intero Paese e soprattutto si garantiscono i diritti di cittadinanza, a partire da istruzione, sanità e welfare”.

Per la Cgil “il modello di misurazione della rappresentanza e della rappresentatività nei settori pubblici deve per questo costituire un riferimento anche per i settori privati: coinvolgimento, partecipazione e centralità del ruolo del lavoro nella società sono le condizioni per un futuro in cui possano ridursi le disuguaglianze e si possa costruire una crescita equa e sostenibile”.

“Siamo naturalmente già impegnati nella contrattazione decentrata, ma per noi rimane prioritario garantire il rinnovo del contratto nazionale 2022-24 per far fronte alla perdita di potere d'acquisto delle retribuzioni, tema - conclude - su cui continueremo a mobilitarci anche nelle prossime settimane”.