Oltre duemila lavoratori di Ansaldo Energia oggi (21 settembre) hanno incrociato le braccia e sono scesi in corteo questa mattina per le strade di Genova per chiedere un intervento da parte del governo sulla crisi dell'azienda. Le ragioni della forte preoccupazione espressa dai metalmeccanici erano state spiegate ieri in un comunicato. "La ricapitalizzazione da parte di Cassa Depositi e Prestiti, a 50 giorni dalla richiesta aziendale, non è ancora avvenuta: a oggi nemmeno un euro è stato versato dall’azionista di maggioranza (nelle mani del Governo) per far fronte ai gravi problemi di Ansaldo Energia. L’Azienda ci ha comunicato che per il 2023 non ci sono commesse firmate: questo porterà a uno scarico di 200.000 ore di lavoro a partire già dal primo marzo, destinato ad aumentare se non si riuscisse a invertire rapidamente la rotta. Una situazione disastrosa per lo stabilimento di Genova".

"Oggi - ha commentato Federico Grondona, rsu Fiom. nel primo pomeriggio, al termine dell'incontro in Prefettura con i sindacati.- abbiamo fatto una grande cosa. Abbiamo messo in campo la prima lezione della strategia: mostrare la forza per non doverla usare. Per ora va bene così, abbiamo dato un segnale. Adesso ci aspettiamo un segnale altrettanto forte dal governo in tempi rapidi. Se non arriverà, da qui a quindici, venti giorni saremo costretti a tornare in piazza, con una tensione sempre più alta". 

Le richieste avanzate al prefetto, Renato Franceschelli, a fronte delle notizie arrivate ieri dall'azienda, sono state di approdare alla ricapitalizzazione attesa tramite Cassa Depositi e Prestiti e di assicurare attenzione su una vertenza che, tra dipendenti diretti, lavoratori indiretti e indotto, rischia di toccare fino a 12mila tra lavoratori e le loro famiglie. Proprio ieri l'azienda aveva parlato della mancanza di commesse per il 2023, tradotte in uno scarico di 200mila ore di lavoro. 

I sindacati hanno chiesto e ottenuto un impegno scritto da parte del prefetto: "Ci ha detto che era una richiesta inusuale perché di solito bastano le parole". La stesura del documento ha portato i lavoratori a togliere il blocco del traffico in piazza Corvetto. Nel documento il prefetto scrive che "nel riconoscere l'interesse strategico a livello economico e storico per Genova della realtà industriale di Ansaldo si impegna a rappresentare immediatamente al governo le richieste avanzate assicurando la massima attenzione sulla vertenza in questione". Nella lettera Franceschelli aggiunge che in occasione dell'inaugurazione del Nautico il prefetto si farà portavoce con il ministro Franco delle istanze dei lavoratori e spiega di aver "già parlato con il capo di gabinetto che ha assicurato come il dossier di Ansaldo sia alla massima attenzione da parte di Cdp oltre che del ministero interessato".

"Quello di oggi - ha concluso Grondona - è un impegno politico che dovrà essere verificato nei fatti e che dimostra che ci dovremo conquistare tutto con le nostre forze".

"Oggi I lavoratori di Ansaldo Energia hanno scioperato manifestando in modo determinato dallo stabilimento fino alla Prefettura di Genova per denunciare la grave situazione in cui versa l'azienda. Abbiamo ottenuto, mostrando la forza dei lavoratori, impegni precisi e scritti. Ora ci aspettiamo riscontri concreti da parte del Governo. Se così non sarà torneremo in piazza con ancora maggiore forza e determinazione". A parlare è il segretario genovese della Fiom, Stefano Bonazzi. "Urgente che il Governo ricapitalizzi l'azienda e soprattutto sblocchi quelle commesse già affidate e poi bloccate a causa dei ritardi sulla transizione energetica - ha ricordato Bonazzi -, vale a dire il rifacimento di tre centrali che dovrebbero passare da carbone a gas e che sarebbero una boccata d'ossigeno per i lavoratori".