“Si è svolto oggi l'incontro con Marelli, nel quale la direzione aziendale ha comunicato che procederà alla disdetta del contratto specifico di lavoro con la conseguente applicazione del Ccnl dei lavoratori metalmeccanici. Una decisione maturata dopo un decennio di lotte dei lavoratori, dei delegati e degli iscritti della Fiom. Una svolta che la nostra federazione ha più volte chiesto e che era diventata non più rinviabile soprattutto dopo lo spin-off da parte di Fca e l'acquisizione della Marelli da parte del Fondo KKR. Nelle prossime settimane, si avvierà un confronto con l'azienda per definire il percorso di applicazione del Ccnl. Un confronto che parte dalla centralità dell’industria della mobilità su cui chiediamo risorse al Governo". Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom.

"È necessario avviare un percorso che porti alla libertà dei lavoratori di eleggere i propri delegati. Dovremo affrontare il tema del salario per dare risposte all'aumento dell'inflazione e alla condizione di disagio che le lavoratrici e i lavoratori stanno vivendo. Un ritorno alla contrattazione esercitata dai delegati nel confronto con le lavoratrici e i lavoratori, che deve partire dall'esperienza positiva maturata negli ultimi anni. Il contrasto alla pandemia e gli accordi sottoscritti a febbraio hanno infatti permesso di mettere in sicurezza gli stabilimenti e affrontare la criticità finanziaria e la riorganizzazione senza ripercussioni negative per le lavoratrici e per i lavoratori", proseguono i due dirigenti sindacali.

"Il contratto specifico è stato una forzatura del sistema di regole contrattuali, e oggi, con la compagine societaria profondamente cambiata, non trova più nemmeno la giustificazione di tipo industriale. Fca oggi è Stellantis e condivide solo, in minima parte, la proprietà con CNHi, Iveco Group e Ferrari che sono di fatto società a sé stanti senza nessuna relazione di tipo industriale. È il momento che anche in Stellantis, CNHi e Iveco group si apra un confronto che riporti nel sistema contrattuale del Ccnl per dare forza al sistema industriale italiano e ai suoi lavoratori. È il momento di riunire le metalmeccaniche e i metalmeccanici per affrontare insieme la situazione complessa che stiamo vivendo e le sfide del futuro”.