“L’ennesima fermata produttiva comunicata dalla Sevel dal 31 agosto al 3 settembre, questa volta per la mancanza di fornitura di motori per i furgoni Citroen e Peugeot, getta ulteriore preoccupazione sulle prospettive del sito”. A dirlo sono Simone Marinelli (coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil) e Alfredo Fegatelli (segretario generale Fiom Cgil Chieti), rilevando che “le difficoltà di approvvigionamento di materiale sono presenti ormai da alcuni mesi e stupisce come il quarto produttore mondiale di veicoli non riesca a organizzare la produzione”.

Una situazione, spiega la Fiom, in cui la Sevel “scarica ancora una volta il costo di quest’ennesima fermata sulle tasche dei lavoratori, già in difficoltà per l’aumento del costo della vita, con molti di loro che hanno anche già acquistato gli abbonamenti settimanali per il trasporto pubblico per recarsi a lavoro”. Per questi motivi la Fiom chiederà all’azienda d'integrare l’indennità di cassa integrazione.

“Preoccupazioni sul futuro – proseguono Marinelli e Fegatelli ­– che aumentano per le revisioni al ribasso del numero di furgoni da produrre in Val di Sangro. E questo vale anche per l'indotto, anche se alcune aziende stanno limitando il danno fornendo parte della produzione allo stabilimento ‘gemello’ di Gliwic, in Polonia”. Le continue fermate produttive, inoltre, stanno mettendo “in seria difficoltà anche i lavoratori del settore della camperistica, che non riceve mezzi da trasformare e conseguentemente non riesce a rispondere a un mercato in forte espansione”.

La Fiom da tempo ha lanciato l’allarme e sta chiedendo garanzie sul futuro industriale e occupazionale della Sevel e dell’area industriale della Val di Sangro, chiedendo ad azienda e istituzioni di avviare un confronto. “Una situazione – si legge nella nota – che va affrontata con urgenza e che deve ottenere risposte. Una condizione che è lo specchio di quello che sta avvenendo nel settore nel nostro Paese e che rischia di aggravarsi ancora di più nei prossimi mesi. Per questo stupisce l’assenza, nel dibattito politico della campagna elettorale e nei programmi delle forze politiche, del tema del rilancio del settore della mobilità, un settore strategico per l’industria, l’economia e l’occupazione”.