Dopo gli allarmi lanciati nei giorni scorsi, è accaduto: questa mattina un operaio romeno di cinquant'anni è morto per infarto, mentre stava lavorando sul tetto di un capannone nel cantiere Ferretti a la Spezia. Stando alle prime ricostruzioni, si tratterebbe di un lavoratore in subappalto. A denunciare la notizia, il segretario della Cgil spezzina Luca Comiti e quello della Fillea Cgil Gianni Carassale. “Ancora è tutto da stabilire – dichiarano i due sindacalisti -, ma ribadiamo come si debba evitare di lavorare con questo caldo estremo in condizioni estreme. Adesso si accertino le dinamiche di questo decesso e chi ha responsabilità paghi. Da tempo denunciamo le condizioni proibitive di lavoro degli appalti della cantieristica spezzina, e il caso di oggi lo dimostra. Episodi di questo genere non devono più accadere, servono l’applicazione delle norme di sicurezza, controlli serrati e sanzioni severe". 


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Mentre la Cgil si stringe attorno alla famiglia del lavoratore, Fillea Cgil e Feneal Uil regionali ribadiscono che è necessario "ricorrere a ogni forma di tutela per garantire la piena sicurezza dei lavoratori dell'edilizia durante la presente ondata di caldo. È importante ricordare che è possibile per gli edili che lavorano all'aperto con diretta esposizione al sole e con temperature oltre i 35° C richiedere all'azienda di verificare i requisiti per usufruire della cassa integrazione".