Stiamo vivendo un'estate segnata dal cambiamento climatico. L'aumento delle temperature ha portato all'esplosione del caldo e quindi degli incendi come dimostra, solo da ultima, la situazione di Roma in preda alle fiamme. Ma c'è anche il rovescio della medaglia: i temporali improvvisi, la pioggia torrenziale che allo stesso modo rappresenta un'emergenza. Tutto questo costringe una categoria di uomini e donne al super lavoro: i vigili del fuoco. Chiamati a un impegno straordinario per garantire la sicurezza delle nostre città. Spengono gli incendi e affrontano le conseguenze del maltempo. Ma non solo: il personale del corpo, oltre al soccorso urgente, garantisce anche una serie di servizi a pagamento (come la vigilanza degli spettacoli) e la prevenzione degli incendi stessi, attraverso la lavorazione e i sopralluoghi per la protezione. Eppure, anche se è un paradosso, le loro tutele non sono soddisfacenti. L'organico è insufficiente, i carichi di lavoro spesso sfiancanti e la sicurezza è un problema. La ministra Lamorgese ha convocato i sindacati per il 2 agosto, un primo risultato che arriva grazie alla mobilitazione: sarà l'occasione per sensibilizzare il governo sui problemi del comparto, urgenti e non più rimandabili. 

Partendo dagli incendi di questi giorni, per poi aprire una riflessione più complessiva, abbiamo fatto il punto con Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vigili del fuoco. "Oggi abbiamo sotto gli occhi il fenomeno degli incendi - esordisce il sindacalista -, ma non meno preoccupante è quello della pioggia: ci troviamo davanti molte difficoltà ogni volta che facciamo fronte a un'emergenza idrica. Non si pensi dunque solo al fuoco: è tutta l'emergenza del cambiamento climatico che ci troviamo ad affrontare. Con il nostro compito: sopperire alle richieste del cittadino e arrivare in tutto il territorio nell'arco di venti minuti".

Il nodo degli organici
Prima di tutto, guardando ai vigili del fuoco, c'è un problema di organico che va affrontato e risolto al più presto. Attualmente i vigili sono 30.000 più 2.000 lavoratori del personale amministrativo. Bisogna arrivare a 40.000 con almeno 5.000 unità nel reparto tecnico-professionale. Giulianella cita l'articolo 10 del Codice della protezione civile: "Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, quale componente fondamentale del servizio nazionale della protezione civile assicura, sino al loro compimento, gli interventi di soccorso tecnico indifferibili e urgenti, e di ricerca e salvataggio assumendone la direzione e la responsabilità". Per fare questo, appunto, servono assunzioni: da anni la Cgil chiede di arrivare a quota 40.000 e adesso anche l'amministrazione si dice d'accordo. "Ogni volta che qualcuno va in pensione dobbiamo aspettare un anno per avere la sostituzione - spiega -, ma il piano di pensionamenti si conosce bene e si potrebbe anticipare il problema, senza farlo nascere. Ai 40.000 richiesti - poi - possiamo aggiungere la componente volontaria, che il corpo dei vigili può gestire assumendone la responsabilità. Anche qui però ci sono molti freni: al Nord i volontari sono ben definitivi, se scendiamo sotto l'Emilia Romagna la situazione peggiore. E non c'è un'attività di formazione che il corpo può garantire". 

I carichi di lavoro
La ricaduta dello scarso organico è il carico di lavoro eccessivo. "La carenza impone rientri in servizio e il ricorso allo straordinario - racconta Giulianella -: il vigile del fuoco ha un carico di 12 ore di lavoro consecutive e 48 ore di riposo, ma spesso diventano 24 ore di fila perché l'amministrazione richiama in servizio. Detto chiaramente, dobbiamo smetterla con l'idea di sopperire all'emergenza attraverso lo straordinario: se lo straordinario è troppo allora c'è bisogno di assumere". Ora il corpo sta attingendo alla graduatoria del concorso 250, che cessa la sua validità al 31 dicembre 2022, con 700 ragazzi che aspettano di essere assunti: "Chiediamo si possa dare ristoro al corpo continuando ad attingere alla graduatoria 250, anche con una proroga". C'è un'inchiesta in corso e la magistratura sta facendo il suo lavoro: "Riteniamo giusto che coloro che non sono soggetti all'investigazione possano coronare il loro impegno con l'assunzione, da qui la richiesta di proroga". Insomma, sulla grande partita degli organici cosa fare? Il sindacato ha le idee chiare: "Serve un piano di assunzioni definito e serio, da qui a cinque-sette anni, che permetta di arrivare ai famosi 40.000 e di abbassare l'età media dei vigili del fuoco, che oggi è 47 anni".

Sicurezza: bisogna entrare nell'Inail
Non va sottovalutato, in questo mestiere difficile e rischioso, il nodo della salute e sicurezza. Partendo da un presupposto: oggi il corpo dei vigili non ha l'Inail ma si riferisce alle commissioni-medico ospedaliere. Questo non va bene, secondo il sindacato che chiede subito l'ingresso nell'Inail per avere una tutela più compiuta e soddisfacente. Nel contratto nazionale 2019-2021, sottoscritto lo scorso 22 febbraio, a proposito di Inail nell’ambito delle attività dell’Osservatorio per le politiche sulla sicurezza sul lavoro e sanitarie, assicura la ricognizione delle malattie professionali con riferimento alle patologie previste dall’Inail. "Questo conferma che l’Istituto nazionale di previdenza può e deve trovare spazio di applicazione anche per i vigili del fuoco - spiega Giulianella -, che troppo spesso sono obbligati ad anticipare e sostenere le spese per infortuni o malattie". In tal senso la Cgil ha lanciato una petizione per i vigili del fuoco nell'Inail, con il segretario generale Maurizio Landini come primo firmatario.

I rischi inevitabili del mestiere
I pericoli che si corrono sul lavoro sono tanti: "Nel nostro caso l'esposizione a rischi è inevitabile - dice il sindacalista -, perché ci si immerge nel fumo: l'inalazione è impossibile da evitare, così come il contatto con l'amianto durante i terremoti. Il vigile del fuoco è inoltre catalogato come materia cancerogena. Gli Stati europei sono più avanti di noi: per esempio, al contrario del Belgio, in Italia non c'è l'obbligo di contaminazione dopo un grande incendio. Questo significa che a Roma, dopo il rogo della discarica di Malagrotta, saliamo sui nostri mezzi e arriviamo in sede con le nostre tute, di fatto ci portiamo dietro una contaminazione". Anche contro questo la Cgil ha avviato un progetto specifico. Rischi che non si possono evitare, appunto, ma si possono gestire meglio e avere tutele migliori. Anche per questo l'ingresso nell'Inail è sempre più urgente: per ottenere una garanzia seria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.