Porto Marghera
Petrolchimico: Filctem, il capannone va protetto

Falcinelli: "Rappresenta un pezzo di storia del Paese e del movimento sindacale italiano e in quanto tale deve rimanere uno spazio vivo, non un luogo della memoria"
“Mi unisco al coro degli interventi che oggi hanno voluto ribadire la difesa di questo luogo, il capannone occupato delle lavoratrici e dei lavoratori del petrolchimico di Porto Marghera, e quanto questa storia sia un simbolo delle scelte industriali italiane. Qui si è fatto un pezzo di storia del Paese e del movimento sindacale e per tale motivo rifiutiamo l’idea che possa diventare un luogo della memoria. Deve rimanere uno spazio ‘vivo’ che sostenga le battaglie dei lavoratori e del sindacato per il futuro industriale di Marghera”. Così Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, nel suo intervento di questa mattina all’assemblea della Filctem Cgil di Venezia.
“Bisogna capire - ha continuato il dirigente sindacale - qual è la cultura che alberga nella popolazione, gli effetti della cultura nimby stanno condizionando lo sviluppo industriale di questo Paese. Parlare di politica industriale è diventato scomodo e la politica, quella dei palazzi e delle grandi aziende, si sta tirando indietro rispetto a questo tema. Se non cambierà questa mentalità non basteranno i tanti soldi del Pnrr per salvare l’Italia”.
“Cambiare è giusto, ma pale eoliche e fotovoltaico si producono all’estero, come del resto anche gli elettrolizzatori necessari per l’idrogeno. Se vogliamo cambiare veramente, sarà necessario sviluppare nel Paese una filiera produttiva, creando aziende e industrie che diano occupazione. Per farlo, abbiamo bisogno di una seria politica industriale. Serve un luogo di discussione fra la politica, le grandi imprese e le parti sociali per decidere il futuro. Sono le realtà che in questi anni hanno retto l’ossatura industriale nazionale”, ha concluso il leader della Filctem.