"La Dompé Farmaceutici porta avanti da tempo azioni unilaterali in materia di lavoro agile, rifiutando accordi collettivi che consentirebbero parità di trattamento tra i lavoratori e regole condivise su criteri e modalità". Così in una nota la Filctem Cgil, sostenendo le rappresentanze sindacali impegnate nella vertenza e chiedendo di aprire un confronto finalizzato alla sottoscrizione di un accordo collettivo che qualifichi corrette e rispettose relazioni industriali "che l’azienda deve qualificare e non rifuggire".

Secondo la federazione della Cgil, "La Dompé non può adottare scelte anacronistiche e di retroguardia rispetto ai processi di digitalizzazione, sempre più presenti nelle quotidianità aziendali e sociali, in modo particolare rispetto allo smart working, uno strumento in grado di migliorare la qualità dei tempi di vita e di lavoro, i consumi energetici, l’inquinamento atmosferico e ambientale, nonché il mantenimento, e spesso anche l’aumento, dei livelli produttivi". E sottolinea come  la scelta aziendale di "concedere" il lavoro agile solo con accordi individuali sia un comportamento da considerare "fuori dal tempo".

Nella nota si sottolinea la discrezionalità da parte della direzione aziendale su temi quali priorità di accesso e revoca del lavoro agile. "Alle lavoratrici e ai lavoratori – conclude il comunicato – non resta che firmare oppure rinunciare allo smart working. Un comportamento ingiustificato. È necessario che il management aziendale torni rapidamente indietro sui propri passi e definisca con le organizzazioni sindacali un percorso che porti rapidamente a un accordo collettivo, auspicato anche dal protocollo sul lavoro agile sottoscritto da Confindustria, Governo e Sindacati il 7 dicembre scorso".