Nella serata di lunedì 14 marzo è stato sottoscritto il rinnovo del contratto integrativo regionale del settore panificazione (Cirl) tra Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil della Lombardia e le controparti datoriali di Unione regionale panificatori Lombardia (Federpanificatori Fippa), federazione Assipan-Confcommercio - Assopanificatori Fiesa Confesercenti Lombardia.

In un contesto geopolitico internazionale complesso, che registrerà significative conseguenze anche nel settore, l’accordo sottoscritto - che interessa oltre 15.000 lavoratori e circa 4.000 aziende con caratteristiche e specificità differenziate tra le varie province lombarde – conferma il buon livello delle relazioni industriali che si è tradotto nell’approccio costruttivo e concreto dei vari incontri e nella qualità delle scelte condivise.

"Punto di forza di questa tornata contrattuale è stata la chiara volontà di concludere il negoziato senza vacanze contrattuali, garantendo, una volta definito il premio per obiettivi, la sua operatività già dal 1° gennaio 2022. Inoltre, è da valorizzare la comune visione strategica verso i temi d'interesse sociale: dall’attenzione alla prevenzione di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro - attraverso un potenziamento del presidio degli Rlst - all’innovativo meccanismo di welfare contrattuale che incentiva e favorisce un investimento nella previdenza complementare contrattuale di settore (Alifond), fermo restando che tutte le scelte negoziali assunte ruotano intorno al consolidamento del sistema bilaterale lombardo (Ebipal)", sostengono le sigle regionali di categoria.

"Nel dettaglio, il nuovo contratto integrativo lombardo della panificazione, che si aggiunge alle intese regionali, intervenute con l’accordo del 2 dicembre 2021 sul sistema della classificazione del personale e dell’apprendistato, prevede: il potenziamento del sistema bilaterale regionale, con una maggiore dotazione in termini economici (con un +20%) dell’impianto organizzativo degli Rlst e una conseguente positiva maggiore presenza sul territorio e nei luoghi di lavoro, al fine di rispondere non solo agli obblighi di legge in tema di salute e sicurezza ma di generare una più efficace e adeguata cultura della prevenzione; la riconferma della validità dell’introduzione del 'bollino etico di qualità', attraverso la definizione di un disciplinare che identifichi nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa criteri idonei a certificare sia la corretta applicazione delle regole normative previste dal Ccnl e dal Cirl sia l’adesione agli enti bilaterali di settore regionale e nazionale", rilevano ancora le organizzazioni sindacali. 

"Nell’ambito delle relazioni industriali, la volontà di attivare partnership con enti e/o istituzioni di ricerca al fine di migliorare l’apporto di analisi e la proiezione delle possibili evoluzioni del settore della panificazione, con l’obiettivo di condividere analisi e strategia da proporre al sistema delle imprese del settore, favorendo il miglioramento continuo in termini di organizzazione del lavoro, crescita professionale e occupabilità; riconfermano la centralità del valore della professionalità attraverso un comune impegno nell’adeguamento degli inquadramenti professionali, anche durante la vigenza contrattuale, come avvenuto negli accordi in materia, da ultimo l’intesa del 2 dicembre del 2021; un incremento del premio regionale per obiettivi (Prov) per il prossimo quadriennio di circa il 25%", aggiungono i sindacati di settore.

"Di certo, una delle novità più importanti è rappresentata dalla possibilità di destinare volontariamente tutto o parte del premio regionale per obiettivi ad Alifond, il fondo contrattuale per la pensione complementare. Tale scelta è incentivata dal riconoscimento di una maggiorazione del 15% a favore delle quote che i lavoratori decideranno di destinare al fondo pensione, con un guadagno netto - grazie alla defiscalizzazione e decontribuzione delle somme destinate a forme di welfare – non solo per il lavoratore ma anche per il datore di lavoro, in una dinamica contrattuale cosiddetto win-win, senza tralasciare peraltro, nel caso di somme destinate ai fondi per la pensione complementare, che esse sono ulteriormente agevolate da una fiscalità di vantaggio", concludono i sindacati.