Con una riunione di urgenza, che si è tenuta nella tarda serata di ieri, Stellantis ha comunicato che, per una mancanza di approvvigionamento di semiconduttori ai fornitori di centraline motore, lo stabilimento di Melfi si fermerà dalle ore 6 di venerdì 18 febbraio alle 6 di lunedì 21 febbraio, comunicando inoltre una forte incertezza produttiva per la prossima settimana. Questo ulteriore annuncio giunge a seguito dell’incontro del 2 febbraio scorso, in cui l’azienda annunciava la ripresa produttiva e la variazione dell’organizzazione del lavoro passando da 15 a 17 turni, per arrivare poi ai 20.

"In quell’incontro abbiamo ribadito che siamo e resteremo contrari alla massima flessibilità della prestazione delle lavoratrici e dei lavoratori e abbiamo chiesto che ci sia un confronto vero che possa individuare soluzioni alternative alla sola modulazione dei turni di lavoro, soluzioni che tengano conto anche delle esigenze dei lavoratori e delle loro condizioni di lavoro. Abbiamo rivendicato la necessità di avere una maggiore visibilità sulla programmazione produttiva visto che né l’emergenza sanitaria né la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori sono superate". Così la Fiom Basilicata in una nota.

"Questa ulteriore comunicazione non fa che confermare le preoccupazioni che abbiamo espresso. Quindi, chiediamo all’azienda di rivedere le sue posizioni: i lavoratori non possono sopportare oltre al danno anche la beffa; ovvero subire i venti turni e fermarsi continuamente, magari pagando le fermate con ulteriori perdite salariali (Cig) o con i loro istituti contrattuali", conclude il comunicato dei metalmeccanici Cgil.