Il 4 febbraio scorso si è tenuto il primo incontro con la nuova società Inps servizi per il processo d'internalizzazione del Contact center Inps, alla presenza dei sindacati confederali, del presidente del cda di Inps servizi, di un consigliere e del neoeletto direttore generale. Il presidente ha illustrato la situazione attuale dell'azienda, ancora in fase di definizione e alla ricerca delle figure per completare l'organigramma aziendale. 

I sindacati hanno richiamato la necessità di ripartire, da subito, dall’emendamento inserito nell’ultima legge di Bilancio, che individua il perimetro del personale da inserire nella nuova società tra coloro che avevano lavorato fino al 1 giugno 2021 sulla commessa per il servizio del Contact center, commessa attualmente gestita dall'azienda Comdata spa.

Fin dal primo momento, i sindacati hanno rivendicato la necessità di applicare la clausola sociale, ma ancora una volta l'Inps ha ribadito una sua impraticabilità, nonostante l’emendamento approvato dal Parlamento. L’istituto di previdenza, quindi, ha rilanciato sulla scelta di effettuare una selezione pubblica, focalizzandola sul perimetro dei lavoratori attualmente in forza a Comdata. 

“Di fatto, allo stato attuale, non c’è ancora alcuna certezza e tutto il processo sembra molto aleatorio - denuncia Antonella Pagliara, segretaria provinciale Slc Cgil Caserta, con delega su Comdata -. Non possiamo che ribadire la nostra profonda preoccupazione per il futuro dei 3.300 lavoratori e lavoratrici attualmente impegnati sulla commessa Inps in tutta Italia, 900 solo nella sede di Marcianise (in provincia di Caserta), la più grande del Paese”.

“Ancora non ci è dato di sapere con certezza le modalità di assunzione in mantenimento delle attuali condizioni contrattuali e, soprattutto, il perimetro delle stesse - continua la sindacalista -. Nessun lavoratore deve essere escluso da questo processo, sarebbe una vera e propria bomba sociale che coinvolgerebbe donne e uomini impegnati sulla commessa da oltre vent'anni. Lavoratrici e lavoratori che rischiano di ritrovarsi espulsi dal mercato dal lavoro, peraltro, in un momento particolarmente difficile come quello attuale”.

“Nulla sarà lasciato intentato - aggiunge Sonia Oliviero, segretaria generale Slc Cgil Caserta -. È fondamentale garantire un futuro a tutte queste lavoratrici e lavoratori. Abbiamo inviato una richiesta urgente d'incontro alla Commissione lavoro della Camera dei deputati e tutti i capigruppo per sollecitare un intervento del Governo, affinché incida sul processo d'internalizzazione e sblocchi definitivamente l'applicazione delle clausole sociali. Questa è l’unica strada percorribile”.