La notizia della presentazione delle linee guida del lavoro agile per i dipendenti pubblici è stata data ieri dalla segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti: “Sono state presentate oggi dal ministro Renato Brunetta le linee guida per lo smart working nella Pubblica amministrazione con le osservazioni avanzate dai sindacati negli incontri precedenti”. Subito dopo la riunione con gli altri sindacati e con lo stesso ministro, la segretaria confederale ha spiegato che la Cgil apprezza “il fatto che siano state recepite alcune segnalazioni: dal richiamo al Patto per il lavoro pubblico e la coesione sociale, alla salvaguardia delle specificità del sistema d’istruzione, alla modifica introdotta in materia di strumenti di lavoro che prevede, in casi specifici, anche la possibilità di utilizzo di dotazioni strumentali dei lavoratori, in alternativa a quelle che deve fornire di norma l’amministrazione”.

Un altro elemento importante che è emerso dal confronto riguarda il ruolo del sindacato e della contrattazione. Per noi, ha spiegato Scacchetti “è positivo che le linee guida cesseranno la loro efficacia con l’entrata in vigore dei contratti nazionali, esplicitando la piena titolarità della contrattazione sulla materia”. È importante, prosegue, "che sia confermata la validità dei protocolli di sicurezza sottoscritti, indispensabili per contemperare la continuità delle attività in presenza con la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Le linee guida possono essere anche una correzione di alcune delle scelte su cui si poteva incamminare. Per questo, conclude Scacchetti, “formuleremo ulteriori richieste di miglioramento del testo. In ogni caso, le linee guida, una volta emanate, diventeranno lo strumento con il quale superare le inaccettabili scelte unilaterali fatte da troppe amministrazioni pubbliche, ripristinando gli strumenti della partecipazione per regolamentare l’istituto”.

Intanto proseguono gli aggiustamenti al ministero del Lavoro del Protocollo di intesa per il lavoro agile in tutti i settori privati. Il ministro Orlando e il suo staff sono impegnati nell’analisi delle osservazioni al testo arrivate dalle parti sociali. Una volta terminato questo lavoro si passerà alla fase finale anche se non è previsto alcun provvedimento legislativo. Il Protocollo per i lavoratori privati sarà piuttosto un atto di indirizzo che lascia ampio margine alla contrattazione. Il nuovo smart working sarà comunque su base individuale e volontaria.