"A cinque anni dalle prime denunce di Cgil e Fillea, la categoria degli edili, delle irregolarità nei cantieri post sisma - si legge in un comunicato della Cgil di Macerata firmato dal segretario generale Daniel Taddei - a seguito di ammissione di colpa e richiesta di patteggiamento, sono stati condannati, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, William Amico, 37 anni, residente in provincia di Como, ed Hesham Saber Gouda Ibrahim Elbasiouny, 31 anni, egiziano, residente in provincia di Milano. Rinviati a giudizio Roberto Portolano, 33 anni, residente a Napoli, titolare della ditta Gesti One srl e Ugo Gallo, 39 anni, residente in provincia di Napoli, che operava nella stessa. La ditta Gesti One srl faceva parte del Consorzio GIPS di Trento che aveva un subappalto del Consorzio Arcale per la fornitura e messa in opera delle S.A.E (Soluzioni abitative in emergenza)".

Ieri si è tenuta la seconda udienza del procedimento in cui Cgil Macerata e Fillea Cgil, insieme ad alcuni lavoratori, assistiti dall'avvocato Bruno Pettinari, sono parti civili. I dettagli della sentenza verranno illustrati da Cgil e Fillea di Macerata venerdì 19 novembre alle ore 11 presso la Cgil di Macerata. Verrà fatto il punto sugli altri procedimenti in atto e sulla questione legalità nei luoghi di lavoro.

"Queste prime condanne sono sono la definitiva certificazione delle gravi illegalità compiute nello sfruttamento dei lavoratori nei cantieri post sisma, a danno della collettività e di un territorio ferito - ha commentato Daniel Taddei -. Un primo riconoscimento del grande lavoro svolto dalla Fillea di Macerata e da tutta la Camera del Lavoro, che sono state completamente impegnate in questa vertenza. Il ringraziamento va anche a tutti quelli che ci hanno sostenuto e continuano a farlo in ogni maniera ma soprattutto ai lavoratori che hanno avuto la forza di iniziare questa battaglia che come Cgil di Macerata abbiamo portato avanti. Che sia di esempio per le troppe situazioni di sfruttamento lavorativo che si attuano quotidianamente. Occorre però innalzare  di più il livello di prevenzione e contrasto all'illegalità, liberando risorse ed aumentando le capacità di tutto il sistema ispettivo e giudiziario, soprattutto in visione dell'arrivo dei fondi del Pnrr che si sommano a quelli della ricostruzione e rendono il nostro territorio facile preda della criminalità organizzata".