Un operaio è deceduto a Roma dopo esser caduto da una impalcatura per la ristrutturazione di un palazzo in piazzale Gregorio VII, zona San Pietro. I soccorsi medici del 118 non hanno potuto far altro che constatare la morte dell'uomo, un cittadino di origine romena. La procura aprirà un'inchiesta. I pm, che procedono per omicidio colposo, aspettano una prima informativa della polizia, intervenuta sul posto, per procedere all'apertura formale del fascicolo.

Nella Capitale il 29 settembre scorso un altro operaio edile di 47 anni era morto precipitando da un'impalcatura all'11esimo piano di un palazzo del complesso Torri dell'Eur e i sindacati avevano dato vita a un presidio di protesta sul luogo del decesso. 

Non si fa attendere la reazione del sindacato, dopo la tragedia di oggi. “Dalle prime ricostruzioni questa mattina a Roma, in zona San Pietro, un operaio di 50 anni, di origine romena, sarebbe caduto dal ponteggio perdendo la vita sul colpo. Quello dell’edilizia continua a essere uno dei settori più colpiti dagli infortuni con esito mortale, tra le riaperture dei cantieri post-covid e il rilancio del comparto sostenuto dai bonus edilizi, gli incidenti sul lavoro hanno infatti registrato una decisa impennata: da inizio anno ai primi di ottobre si è registrata una vittima ogni 48 ore. Nei cantieri si muore come 50 anni fa”. Inizia così la nota della Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Uil del Lazio, insieme a Fillea Cgil di Roma e del Lazio, Filca Cisl Roma Capitale Rieti e Feneal Uil di Roma e del Lazio.

È fondamentale, proseguono le sigle," dare vita alle proposte di Cgil, Cisl e Uil sui temi della tutela della salute e della sicurezza e vincere la sfida culturale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro; le imprese devono capire che investire sulla sicurezza significa investire sul futuro della propria azienda. Un tema su cui è necessario anche l’impegno delle istituzioni, a partire dalla Prefettura di Roma, che ancora non ha convocato il tavolo con le organizzazioni sindacali del settore edile".

L’operaio che ha perso la vita si ritrovava applicato un contratto differente da quello dell’edilizia. Così commentano i sindacati: "Non è una novità. Nei cantieri edili, sia pubblici e privati, vi è ormai di tutto: non solo catene lunghe di sub appalti, ma anche l’applicazione di contratti diversi da quello dell’edilizia, in una vera e propria corsa al massimo ribasso ‘travestito’. Contratti che non solo riconoscono ai lavoratori salari più bassi, ma che non hanno quegli strumenti bilaterali come le Scuole edili e i Comitati territoriali per la sicurezza, da sempre presidio della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori in cantiere". Per queste ragioni, dicono, "è una priorità anche dare vita a una vera strategia contro il dumping contrattuale per garantire gli stessi diritti e le stesse tutele a quanti lavorano nei cantieri”.

Tutti questi temi, conclude la nota, "saranno affrontati nella grande giornata di mobilitazione nazionale del 13 novembre promossa da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil perché è urgente che alcune norme vengano immediatamente introdotte, come la patente a punti e le aggravanti di omicidio sul lavoro".

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