"È un vergogna inaudita che la Fondazione musei faccia un utile nel 2020 sulle spalle dei lavoratori che hanno contribuito per più di un milione con il taglio dei loro salari", dichiarano Daniele Giordano Cgil e Mario Ragno Uil -. Il risultato del bilancio 2020 consolida il patrimonio della Fondazione sulla spalle dei suoi lavoratori e per questo non abbiamo alternative a chiedere l’intervento della Prefettura, informare il Governo e le istituzioni internazionali, come Unesco e Icom (l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali), sulla situazione dei Musei civici veneziani".

"Tutto questo verrebbe giustificato con la tenuta dei conti ma, sempre lo stesso cda, spende importanti risorse per eventi del tutto discutibili rispetto ai compiti della Fondazione. Non si comprende come sia giustificabile utilizzare le risorse del patrimonio per attività come il salone nautico di Venezia, spendere centinaia di migliaia di euro per la mostra sui 1600 anni di Venezia quando era stato detto, anche in commissione consiliare, che le condizioni di bilancio avrebbero indotto a valorizzare il patrimonio esistente evitando consulenze e spese ulteriori. Questi due esempi servono a dimostrare che per gli eventi che servono alla propaganda del sindaco si può pesare sui conti, con l’aggravante di tagliare i salari ai lavoratori e azzerare l’attività della Fondazione. Ci piacerebbe che si facesse anche chiarezza su quante risorse si stanno spendendo per risanare la scuola del vetro Abate Zanetti, donata dal sindaco alla Fondazione. Queste scelte che sta compiendo la Fondazione, senza alcuna lungimiranza, stanno minando la tenuta stessa dei musei e non danno nessuna prospettiva di rilancio e ripresa", proseguono i due dirigenti sindacali.

Gran parte dei musei continua ad essere aperta a orario ridotto e l’attività scientifica quasi sospesa. Nei mesi scorsi ci era stato assicurato che ci sarebbe stato il rientro del personale, ed invece ci è stato comunicato che il personale resterà ancora per 11 settimane  in cassa integrazione. Questa scelta determina inevitabilmente l’impossibilità di riprendere le attività e di ripensare il ruolo della Fondazione. È evidente il totale disinteresse alla cultura di questo cda e dell’amministrazione comunale veneziana. A tutto questo, si aggiunge che arriveranno anche per quest’anno le risorse dal Governo, circa 4 milioni e che potranno anche aumentare, determinando una tenuta dei conti che permetterebbe di non tagliare più le retribuzioni ai lavoratori e di riaprire i musei. In questo momento, non ci sarebbe bisogno di scontri e contrapposizione, ma le scelte del cda della Fondazione non lasciano alternative ai lavoratori se non a quella di mobilitarsi per difendere il proprio lavoro e la propria professionalità. Per tutte queste ragioni - concludono i due sindacalisti -, auspichiamo che lunedì in Prefettura la Fondazione rivaluti le proprie posizioni e rimetta al centro il ruolo di servizio pubblico che è chiamata a svolgere".