Impiegavano lavoratori agricoli come pastori per turni che a volte superavano le 15 ore al giorno, senza riposo settimanale e con gravissime irregolarità contrattuali. Senza dispositivi di protezione individuali, senza essere sottoposti a visita medica. Li stipavano in alloggi privi dell'idoneità igenico sanitarie, senza la possibilità di uscire, nemmeno per comprare generi alimentari. Gli toglievano i documenti. Vittime di questo sistema, denunciato dalla Cgil di Macerata, alcuni lavoratori di origine rumena.

"Nel maggio 2019 - scrive in un comunicato Daniel Taddei, segretario generale della Cgil provinciale - siamo stati contattati da un funzionario dell'Ambasciata Rumena, con cui siamo in rapporto dal 2017 per le vicende delle irregolarità nei cantieri post sisma, che ci esponeva una situazione critica riguardo alcuni lavoratori rumeni, chiedendo un possibile intervento immediato. Abbiamo così prelevato i cittadini rumeni fornendo loro una prima assistenza e collocandoli al sicuro. Successivamente, oltre un'iniziale fornitura di generi di prima necessità (cibo, vestiario, materiale per la cura della persona), preso atto delle pessime condizioni igieniche sanitarie, delle condizioni di estremo disagio e dello stato di prostrazione fisica in cui versavano, sono stati accompagnati a sottoporsi a visita medica dove veniva emessa una diagnosi di possibile scabbia e la relativa profilassi terapeutica, che è stata prontamente effettuata. Considerata la grave situazione di sfruttamento in cui si trovavano, abbiamo avviato, tramite la Flai di Macerata, la categoria che si occupa dei lavoratori agricoli della Cgil, tutte le pratiche necessarie per la tutela dei diritti dei lavoratori e visto il protrarsi della situazione e degli accertamenti da effettuare abbiamo contattato l'associazione On The Road, con cui collaboriamo in quanto specializzata nei casi di “tratta e sfruttamento degli esseri umani”, per fare in modo che i lavoratori venissero inseriti nel loro programma di protezione. Successivamente sono stati recuperati altri lavoratori, anche fuori provincia, tutti nelle medesime condizioni degli altri, a cui abbiamo dato la medesima assistenza e tutti sono stati alloggiati in una residenza protetta a Macerata individuata tramite l'associazione On The Road che li aveva presi in carico. I lavoratori sono poi stati accompagnati presso l'Autorità Giudiziaria per i rilievi penali, fornendo l'assistenza legale". 

Da questa iniziativa ha preso avvio l'indagine che ha portato, proprio questa mattina (3 giugno) al rinvio a giudizio di Pier Giorgio Loddo, AGA Società Agricola, Sibilla Società Agricola e Loddo Family Società Agricola per il reato di caporalato, e alle costituzioni di parte civile della Cgil di Macerata e dell'Associazione On The Road, oltre che di altri lavoratori rumeni. L'avvio del processo è fissato per novembre 2022.