Nel mondo Amazon qualcosa si muove, il riconoscimento dei diritti segna un progresso. "Oggi abbiamo fatto un importante passo avanti, grazie all'intervento del ministro Orlando, ottenendo la disponibilità a riattivare il confronto". Lo affermano unitariamente i segretari generali della Filt Cgil, Stefano Malorgio, della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia e della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, al termine dell'incontro al ministero del Lavoro con il ministro Andrea Orlando e i vertici Amazon e Assoespressi. "Ci siamo dati un appuntamento tra due mesi – spiegano - per verificare, sotto l'egida del ministero, il raggiungimento di un'intesa sulla corretta applicazione delle normative sul lavoro e del contratto nazionale".

"Dal lato normativo - proseguono i tre segretari - chiediamo, secondo anche quanto previsto dalla contrattazione del nostro Paese, il riconoscimento, in ogni sito produttivo e per ogni impresa anche in appalto, del ruolo del rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza per il rispetto della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro e l'applicazione dei protocolli per il contenimento del covid-19".

"Sulla contrattazione - chiariscono infine Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi - occorre definire un protocollo di relazioni sindacali, sulla scia della piattaforma di filiera, già illustrata ad Amazon ed Assoespressi negli incontri avuti a gennaio scorso, sulla corretta applicazione del contratto nazionale per i dipendenti diretti e delle aziende in appalto, a partire dal confronto su ritmi, carichi e turni di lavoro, sull'esercizio della contrattazione di secondo livello, anche sui temi di carattere economico, da estendere anche al lavoro interinale e precario".

"Rivedersi in un lasso di tempo congruo per valutare l'avanzamento del confronto". È questo l'invito che il ministro Orlando, ha rivolto - secondo quanto si apprende - al tavolo tra parti sociali e Amazon convocato al ministero. "La specificità dalla quale nasce la convocazione di oggi - ha sottolineato Orlando - è legata al fatto che questo cambiamento di modello nelle relazioni industriali ha una serie di implicazioni che hanno un impatto su due fronti: uno è quello della distribuzione tradizionale, l'altro, cosa della quale ci occupiamo, è quello della combinazione tra la vendita del prodotto e la catena logistica che, in qualche modo, innova rispetto alla tradizione".

"Il fatto che si sviluppino relazioni industriali continuative, ordinate e proficue, ha un effetto non solo sull'azienda in sé, ma complessivamente sulla filiera". Secondo Orlando, l'avvio di nuove relazioni tra azienda e sindacati "ha una valenza politica" che non è uguale a quella di altre aziende, non tanto per una ragione quantitativa, perché ci sono realtà che hanno dimensioni anche comparabili, ma perché "con questo modello cambiano molte cose nel mercato del lavoro, nella filiera logistica, nelle modalità di commercializzazione".