“La nostra idea di formazione professionale continua non riguarda solo le competenze tecniche. È  fondamentale affiancare alle capacità pratiche altri tipi di esperienze che contribuiscano alla crescita personale dei dipendenti”. Michele Bulgarelli, segretario generale Fiom Bologna e  Alberto Cocchi, delegato alla Lamborghini, hanno le idee chiare: formare significa investire tempo e risorse ed è la strada  da seguire per avere dei dipendenti che siano, prima di tutto, persone. E l'esempio che da qualche anno sta seguendo l’azienda emiliana potrebbe fare scuola in tante altre realtà.

L'azienda di automobili di lusso, fondata nel 1963 da Ferruccio Lamborghini e oggi nelle mani del colosso tedesco Audi, è ancora oggi uno dei fiori all'occhiello del made in Italy. La sede dello stabilimento produttivo si trova a Sant'Agata Bolognese (Bologna), dove lavorano circa 2.000 dipendenti. Grazie alle ottime relazioni sindacali e alle proposte delle parti sociali, si è riusciti a realizzare una serie di corsi di formazione rivolti proprio agli operai e agli impiegati dell'azienda. Come nel caso del “Progetto Costituzione”.

“Grazie alla Fiom Cgil di Bologna e ai delegati rsu di Automobili Lamborghini – riprende Bulgarelli –  questo progetto è nato da un obiettivo che ci eravamo prefissati con il Ccnl del 2018: dedicare una parte delle 24 ore di 'diritto soggettivo alla formazione' alla conoscenza della Costituzione italiana. Lo scopo non è solo quello di far comprendere ai dipendenti i loro diritti, ma anche di renderli più consapevoli del contesto istituzionale e sociale in cui operiamo”. 

Il segretario della Fiom bolognese spiega che il programma proposto ha affrontato temi di interesse generale. “Anche Ilaria Cucchi e Cecilia Strada hanno partecipato alle assemblee sindacali in Lamborghini", continua Bulgarelli: "Nel corso dei nostri incontri si è parlato di dignità, diritti civili e principi costituzionali calpestati. Dopo mesi di discorsi sui 'porti chiusi', era ed è tuttora compito nostro immaginare un'Italia più giusta”.

Per Alberto Cocchi, delegato Fiom alla Lamborghini, i corsi di formazione rappresentano una tappa importante per gli operai: “Consideriamo il tema della Costituzione molto rilevante. Siamo felici che 2.000 dipendenti possano sviluppare delle nuove 'soft skills'. Il corso è molto apprezzato e grazie ai contenuti sviluppati dall'Ismo - società di formazione e consulenza - ha vinto perfino un premio”. 

Il delegato aggiunge che i dipendenti si sono confrontati con diversi tematiche, come le pari opportunità e l'articolo 46 della Costituzione, ovvero quello che riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione dell'azienda. Secondo Cocchi, dal corso è emerso che il modello partecipativo non porta benefici solo per i dipendenti, ma anche all’azienda: “A me piace parlare di 'partecipazione agìta', attiva. È un modello vincente che ha suscitato interesse, frutto di  relazione sindacali buone e di un confronto vivace con il management”. 

Il 2020 è stato un anno difficile per tanti, anche per la formazione continua. Ma grazie a un'applicazione, i dipendenti della Lamborghini possono accedere a decine di attività in modalità e-learning, come il corso d'inglese partito qualche settimana fa. “Accordi e programmi come questo – conclude il delegato – cambiano la vita delle persone. La speranza è quella di diventare un esempio per altre società, perché la Lamborghini rappresenta un contesto positivo ma i nostri progetti di formazione potrebbero far crescere tante aziende. Noi crediamo che la crescita personale del dipendente debba tornare a essere una priorità”.