Più di un anno di trattativa, e ultimi quattro giorni di confronto non-stop nella sede romana di Confindustria. Ma la firma è arrivata: il rinnovo del contratto dei metalmeccanici è stato siglato nel pomeriggio di oggi (venerdì 5 febbraio) da Federmeccanica-Assistal e sindacati. “Un risultato straordinario, siamo molto soddisfatti”, commenta la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David: “Un contratto che ritorna a distribuire ricchezza, che dà il doppio dell’inflazione prevista nei prossimi anni nel corso della sua vigenza, quindi fino al giugno 2024”.

L’aumento, anzitutto: 100 euro sui minimi contrattuali per i lavoratori di terzo livello, che diventano 112 per quelli di quinto livello. Queste le tranche degli incrementi: 25 euro nel giugno prossimo, altri 25 nel giugno 2022, 27 nel giugno 2023 e 35 euro nel giugno 2024. “Sono confermati – riprende Re David – per ogni anno di vigenza del contratto 200 euro di flexible benefit istituiti con il ccnl del 26 novembre 2016. Il 2020 è stato coperto con l’incremento di 12 euro sui minimi percepiti dalla mensilità di giugno e con 200 euro di flexible benefit per effetto dell’ultrattività della struttura del precedente contratto".

Il rinnovo interessa oltre un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici. E per loro, di importante, non c’è solo il salario. Il rinnovo, infatti, ha profili normativi molto rilevanti, a partire dalla "storica" riforma dell’inquadramento professionale, che era fermo al 1973. “Abbiamo realizzato – illustra la segretaria generale Fiom – un aggiornamento e una revisione molto incisivi, che riconosce le profonde trasformazioni tecnologiche e organizzative fin qui avvenute. Il primo, importante risultato è rappresentato dal superamento del primo livello a partire dal 1 giugno del 2021, in virtù di questo migliaia di lavoratori passeranno nell’attuale secondo livello".

Ulteriori aspetti importanti sono l'innalzamento del contributo aziendale al fondo Cometa al 2,2 per cento dal 2022 per gli under 35, il rafforzamento delle relazioni industriali, dei diritti di informazione e di partecipazione, del diritto soggettivo alla formazione, delle misure relative al tema della salute e sicurezza. “Vanno sottolineati – conclude Francesca Re David – l’introduzione della clausola sociale sugli appalti pubblici, i forti elementi di protezione nei confronti delle donne che hanno subìto violenza, l'impegno delle parti a definire norme sul lavoro agile entro la stampa del testo contrattuale". Come di consueto, ora l’ipotesi di accordo verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori.