“Alla luce della riapertura scolastica, chiediamo alle istituzioni locali un tavolo urgente per fare il punto sui numerosi problemi che affrontano i lavoratori delle mense scolastiche: criticità che denunciamo da settembre, senza ottenere risposte concrete”. E’ quanto si legge in una nota di Filcams Cgil Roma e Lazio, Fisascat Cisl Roma capitale e Rieti e Uiltucs Uil Roma e Lazio, in cui si aggiunge che “sono molti i temi da affrontare, e riguardano in primis le misure anticontagio: da tempo, ribadiamo che lo sporzionamento del cibo, che nelle classi già avviene in assenza dei bambini, dovrebbe tenersi nella stessa modalità anche nei refettori, per evitare di esporre la collettività a inutili rischi, e di creare tensione e preoccupazioni tra i lavoratori".

"La nostra richiesta, peraltro, è in linea con quanto previsto dall’ultimo Dpcm, che prevede che le attività delle mense siano subordinate alla totale garanzia della distanza interpersonale di almeno un metro. Si tratta di una misura di buon senso, che non capiamo perché non sia estesa in modo univoco dalle classi ai refettori”, continuano le tre sigle di categoria.

“A ciò, si aggiungono i numerosi problemi derivanti dalle carenze presenti in numerose scuole di Roma e del Lazio – proseguono i sindacati -: in molti casi ci si trova in presenza di caldaie rotte, cappe malfunzionanti, forni e lavastoviglie inutilizzabili, rampe di scale che aggravano il carico di lavoro degli addetti al servizio: i lavoratori fanno il possibile per ovviare a queste mancanze, ma è necessario che si intervenga tempestivamente, affinché le criticità generali non si sommino alla congiuntura emergenziale. La situazione potrebbe diventare ingestibile”.