“Il governo ha la responsabilità di non aver investito sulla valorizzazione professionale dei lavoratori dei settori pubblici. Noi chiedevamo e continuiamo a farlo risorse per la riforma delle carriere perché la pubblica amministrazione non si innova con una struttura degli inquadramenti ferma a venti anni fa. Il governo ha però deciso di rifiutare il confronto relativamente all’ipotesi di sostenere la riforma della Pa con il riassetto contrattuale”. Ad affermarlo, è un comunicato della Funzione pubblica Cgil, n merito a quanto emerso durante la conferenza stampa di fine anno.

“Ora dovrà assumersi la responsabilità di avere sì risorse, anche grazie agli stanziamenti europei, ma senza strumenti per mobilitare le competenze dei lavoratori e senza misure straordinarie sull’occupazione non avrà neanche personale sufficiente per capitalizzarle. Basti pensare alla vicenda che investe Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Qui dove ci sono competenze, che sarebbero cruciali, peraltro, in questa fase di organizzazione vaccinale, si decide di abbandonarle: oltre settanta precari dell’agenzia verranno lasciati a casa e senza contratto dal primo gennaio. O come la vicenda della mancata proroga delle graduatorie degli idonei. Due chiari esempi di come sulla pa non ci sia alcun progetto, ma solo un insieme di vuoti slogan”, prosegue  la nota della Fp Cgil.

“Il governo ha derubricato la vertenza sulla qualificazione della pubblica amministrazione a una questione di indennità, noi chiediamo di fare della pa il motore del cambiamento del Paese. Per questo, proseguiremo nella nostra battaglia su assunzioni, riforma e contrattazione”, conclude il sindacato..