Sciopero mercoledì 9 settembre a Taranto dei lavoratori dell’Acquedotto Pugliese, indetto da Fillea, Filctem e Filcams Cgil territoriali. Previsto anche un presidio, a partire dalle ore 9, sotto la sede aziendale (in viale Virgilio). “È stato solo il senso di responsabilità a fermare il blocco delle attività in piena estate, ma di fronte al reiterato silenzio dell’azienda, e dopo uno stato di agitazione che perdura ormai da molte settimane (30 luglio scorso), abbiamo proclamato lo sciopero”, spiegano i sindacati, precisando che lo stop riguarderà gli operai dell’appalto Acquedotto Pugliese impegnati nell’ambito 9 Taranto, che da sempre si occupano per la rete di servizi di edilizia, ma anche del delicato comparto delle manutenzioni e sanificazioni.

Per loro nelle scorse settimane si era mobilitata anche l’Agenzia regionale per le politiche attive sul lavoro, convocando vertici cui puntualmente l’ente appaltante non si era mai presentato. “Eppure i presupposti c’erano tutti”, spiegano i segretari Francesco Bardinella (Fillea), Giordano Fumarola (Filctem) e Paola Fresi (Filcams): “L’ente infatti avrebbe dovuto fare chiarezza sulla tipologia di affidamento delle gare d’appalto che, a oggi, hanno già prodotto le prime lettere di licenziamento”. Per le tre categorie “il problema è a monte, perché è l’Acquedotto Pugliese a dettare le regole di ingaggio per gli appalti, indicando budget di spesa per le aziende storiche e poi procedendo ad affidamenti diretti che aggirano l’ostacolo, ma creano ulteriore precarizzazione”.