“Basta con le generalizzazioni sull’utilizzo dello smart working nel lavoro pubblico. Pronti al contrario a fare una discussione di merito con l’obiettivo di garantire le tutele del lavoro e la qualità dei servizi ai cittadini”. Così, in estrema sintesi, Serena Sorrentino, segretario generale della Fp Cgil, risponde a Pietro Ichino su Twitter, replicando alle nuove osservazioni critiche del giuslavorista sul ricorso allo smart working nella pubblica amministrazione. Ichino, riprendendo le parole del ministro Fabiana Dadone, pone il tema della produttività dei pubblici in riferimento al ricorso allo smart working. “Le attività eseguibili in modalità agile - replica Sorrentino - sono molte e le stesse possono anche essere svolte in presenza. Ve ne sono altre che invece non sono ‘smartabili’. Come Fp Cgil abbiamo fornito un primo elenco non esaustivo. La sua discussione è generica”.

Per Sorrentino “le pubbliche amministrazioni sono tante e svolgono servizi molto diversi, generalizzare sottende un’idea retriva del lavoro pubblico: ripetitivo, senza professionalità, che va controllato perché tende a essere improduttivo. La verità è il contrario. Serve dare valore”. La segretaria generale della Fp Cgil evidenzia che “la valorizzazione professionale e la qualità dei servizi sono legati a formazione continua, strumenti di valorizzazione professionale e apprezzamento dell’attività, benessere organizzativo. L’innovazione lega tutte e tre le leve. Nella pandemia ci sono più di otto milioni di lavoratori che hanno svolto la prestazione in modo agile non per scelta, ma per decreto. Di questi, il pubblico è la componente minore. Occorre poi escludere la sanità, le forze dell’ordine, la polizia locale e tutti i lavoratori in presenza”.

Per questa ragione, Sorrentino sostiene che “a ben ben guardare, considerando anche che il settore della conoscenza è stato coinvolto dalla didattica a distanza, l’idea del ministro Dadone di fare il bilancio per regolamentare meglio il lavoro agile è fondata. Inoltre sono emersi nella gestione di questa modalità in emergenza problemi di natura contrattuale e di tutela della salute psicofisica dei lavoratori che hanno necessità di essere regolati dalla contrattazione. La Cgil è pronta a fare questa discussione sul merito e con l’obbiettivo di garantire tutele del lavoro e qualità del servizio per i cittadini. Chi oggi utilizza elementi pretestuosi per riprendere la polemica sulla scarsa produttività del lavoro pubblico specula per avere visibilità”. Al contrario, conclude Sorrentino, “bisogna ringraziare tutte le lavoratrici e lavoratori, pubblici e privati che ci hanno salvato nell’emergenza e sono la cura per l’economia del Paese”.