“Restano solo pochi mesi alla scadenza dell'ammortizzatore, occorre prevedere momenti di aggiornamento più frequenti, più approfonditi e improntati alla concretezza”. Così Cgil e Fiom di Firenze, commentando l’incontro sulla situazione della Bekaert di Figline Valdarno che si è tenuto nel tardo pomeriggio di giovedì 21 maggio. “Occorrono trasparenza, rapidità e l'assunzione di un ruolo centrale, a oggi non esercitato, da parte del ministero dello Sviluppo economico, cui chiediamo di convocare un tavolo con tutti i soggetti interessati alla reindustrializzazione”.

Nel corso dell’incontro la Sernet (ossia l’advisor incaricato dall’azienda metalmeccanica) ha comunicato la presenza di alcune manifestazioni di interesse: la già nota proposta di Trafilerie Meridionali (ma il piano industriale andrà ora riformulato in seguito all’emergenza Covid-19), cui si aggiungono quella di un’importante azienda siderurgica attiva nella produzione dell’acciaio e quella di una partnership tra soggetti italiani operanti sempre nel medesimo settore. C’è, infine, il progetto della Steelcoop Valdarno, la cooperativa costituita da un gruppo di lavoratori ex Bekaert con il supporto tecnico di Legacoop Toscana, iniziativa supportata dalla Fiom Cgil.

La Bekaert produce rinforzi in acciaio per pneumatici (il cosiddetto “steel cord”), dal 2014 appartiene alla multinazionale belga che acquisì lo stabilimento toscano dalla Pirelli. Nel giugno 2018 ha comunicato lo spostamento delle produzioni in Romania, mettendo i lavoratori (che all’inizio della vertenza erano 318) in cassa integrazione per cessazione. Attualmente in cig ci sono 180 addetti (di cui 141 operai, 20 operai specializzati e 19 impiegati e quadri), la scadenza dell’ammortizzatore è prevista per il prossimo settembre.

Il ministero dello Sviluppo economico ha aggiornato la situazione alla seconda metà di giugno, in quell’occasione dovrebbero essere resi noti nomi e piani industriali dei possibili acquirenti. “Non accetteremo soluzioni parziali”, aggiungono Cgil e Fiom Firenze, chiedendo a governo e dicastero di “verificare, in collaborazione con le istituzioni locali, l’attenzione riposta alla salvaguardia occupazionale dai parte di tutti i soggetti interessati, senza nessuna esclusione a priori, piuttosto cercando sinergie che garantiscano il riassorbimento dell'occupazione”.