Di rinvio in rinvio, siamo arrivati al redde rationem. Il futuro della Piaggio Aerospace, importante azienda di produzione aeronautiche ora in amministrazione straordinaria, si decide oggi (mercoledì 24 aprile) nel corso del vertice a Roma, presso il ministero dello Sviluppo economico (alle ore 11), tra governo, Regione Liguria e segretarie nazionale di Cgil, Cisl, Uil, Fiom, Fim e Uilm. Da giovedì 2 maggio scatterà la cassa integrazione per 504 dipendenti (su 1.117 complessivi), per tre mesi, dei due stabilimenti di Genova e Villanova d'Albenga (Savona). Per 156 lavoratori la cassa sarà a zero ore. Un epilogo drammatico, che i sindacati in questi mesi hanno cercato di evitare in ogni modo, e che ancora oggi attendono dall’esecutivo segnali di rilancio e sviluppo.

“Piaggio Aero è un'azienda strategica per il Paese, credo sia importante che il governo eserciti la golden power, visto che lo può fare”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parlando mercoledì 17 aprile scorso alla Scuola edile di Savona, durante un’iniziativa di celebrazione dei 118 anni della Camera del lavoro locale. “Qui ci sono sia le risorse sia le condizioni per definire un piano industriale degno di questo nome, è necessario non disperdere quelle che sono competenze non solo del territorio, ma nazionali”, ha aggiunto l’esponente sindacale, rimarcando come “non sia tollerabile questo continuo rinvio di decisioni che spettano in prima persona al governo, che può agire anche grazie ai riferimenti legislativi fatti negli anni scorsi”.

La cassa integrazione straordinaria è stata annunciata dal commissario Vincenzo Nicastro nell’incontro del 3 aprile scorso. Ai 30 lavoratori già in cig, dunque, dal 2 maggio se ne aggiungeranno altri 474, arrivando quindi quasi alla metà del personale. La cassa sarà a rotazione, gli unici reparti non coinvolti saranno i motori e il customer service “Dopo mesi, se non anni, di annunci e promesse da parte di tutti i governi, non ultimo il Governo Conte che aveva ormai dato per scontato il varo del finanziamento pubblico per sostenere il programma di rilancio di Piaggio Aerospace, siamo arrivati a un epilogo sconcertante e drammatico”, commentò Landini il giorno stesso dell’annuncio, chiedendo all’esecutivo di intervenire immediatamente “per ristabilire tutte le condizioni necessarie per consentire all’azienda di dare continuità alle produzioni e di sviluppare i propri programmi produttivi, garantendo il necessario sostegno finanziario da parte dei ministeri interessati. In caso contrario, verrebbe meno quel minimo di credibilità e di autorevolezza del governo italiano nei confronti dei lavoratori e del Paese”.

A motivare la richiesta di ammortizzatori sociali sono la mancanza di commesse e la difficile situazione finanziaria. Il commissario ha comunicato, infatti, che allo stato attuale “ci sarebbero solo le coperture per gli stipendi di aprile”. Riguardo i progetti che dovrebbero rilanciare l’azienda, ossia gli ordini dei velivoli P1HH e P180, su cui il Governo Gentiloni aveva avviato una maxi-commessa dal valore di 766 milioni di euro, siamo ancora in alto mare. Sul fronte dello sviluppo produttivo e della certificazione del drone P1HH Hammerhead (destinato all'Aeronautica militare) si registrano ancora dissonanze nel governo sul valore del progetto, ed è sempre più probabile che il progetto verrà accantonato. L’incertezza regna sovrana anche riguardo l'acquisto dei turboelica executive P180 in dotazione alle Forze armate: il commissario ha di recente dichiarato che “la discussione sulla commessa va avanti e trova riscontri positivi”, ma l’ordine, che non dovrebbe superare il valore di 150 milioni di euro, dovrebbe spostarsi dal militare al civile.