È ripartito alla volta dell’Abruzzo il camper dei diritti della Flc Cgil, il sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori della conoscenza. Una “carovana” che sta attraversando il Paese per incontrare e ascoltare i territori, portando un messaggio molto chiaro: no all’autonomia differenziata, l’istruzione, diritto garantito dalla Carta Costituzionale, deve essere una su tutto il territorio nazionale.

Ultima tappa in ordine cronologico, l’Umbria. Il camper l’ha girata in lungo e in largo: partito da Assisi si è spostato a Foligno per poi raggiungere l’Alto Tevere e Gubbio e poi ancora Perugia, scendendo domenica verso Acquasparta e Orvieto, fino ad arrivare a Terni. Ogni tappa è stata caratterizzata da incontri con la cittadinanza, le lavoratrici e i lavoratori di scuola e università, le istituzioni locali e, infine, i rappresentanti politici dell’opposizione che contrastano il disegno di legge Calderoli.

"Trentamila chilometri per portare in tutto il paese il messaggio che l’Italia è una, unica e unita e non può essere spezzata: questo è il senso del nostro viaggio – ha spiegato la segretaria generale della Flc Cgil nazionale, Gianna Fracassi – E in Umbria la risposta è stata importante, con tante tappe e una grande partecipazione sui vari territori, segno che questo progetto di autonomia differenziata, di cui purtroppo si parla molto poco, è in realtà avvertito come un pericolo dalla cittadinanza. Ecco – ha concluso Fracassi – il nostro obiettivo è proprio questo: parlarne, informare, portare a conoscenza del Paese i rischi gravissimi che stiamo correndo e ribadire che scuola, università e ricerca pubblica sono il motore dello sviluppo, del benessere e della giustizia sociale del nostro Paese. E ovunque si nasca e si viva devono restare uguali".