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“L’economia toscana è messa alla prova, mostrando tuttavia capacità di buona tenuta seppur in un contesto generale di rallentamento”. Se dovessimo raccontare, in estrema sintesi, l’ultimo rapporto Irpet, l’Istituto Regionale di Ricerca, Pianificazione ed Economia del Territorio, pubblicato a giugno scorso, prenderemmo in prestito questa frase che descrive bene la situazione della Toscana. Rossano Rossi, segretario generale della Cgil regionale, la dice in modo ancora più chiaro: “Il nostro territorio ha meno criticità di altri, ma siamo in Italia, subiamo anche noi le scelte sbagliate di questo governo”. È questo il quadro nel quale i cittadini toscani si preparano alle consultazioni di domenica, seggi aperti dalle ore 7 alle ore 23, e lunedì, seggi aperti dalle ore 7 alle ore 15, per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale.
Per la Cgil occhi puntati su alcuni elementi essenziali per l’economia del territorio e la vita dei cittadini. Si parte dalla produzione manifatturiera. Per il sesto trimestre consecutivo il rapporto Irpet registra un calo della produzione industriale, ma la flessione tende ad attenuarsi. “Sul percorso di recupero della produzione –si legge nella sintesi del documento – la Toscana è ancora in ritardo rispetto ad altre regioni, scontando ancora le criticità che riguardano il comparto moda”.
“Questa – ci ha detto Rossano Rossi – è un regione che, pur avendo grandi patrimoni turistici, ha vocazione manifatturiera e bisogna che questo resti un aspetto trainante. Per questo abbiamo chiesto al centrosinistra che si faccia tutto il possibile per tutelare questo aspetto e che, insieme alla Cgil, si costruiscano luoghi di incontro con il governo”.
“La politica ascolti le piazze: una follia investire nel riarmo”
Lo scenario non cambia quando si amplia il quadro d’insieme. Anche qui la Toscana è confortata dai dati: “forse – ci dice il segretario della Cgil – questa è la regione con più sanità pubblica in Italia, ma se i tagli degli ultimi anni continuano a ritmi invariati, anche qui il comparto potrebbe indebolirsi. E guardiamo con preoccupazione alle scelte del governo in vista della manovra: una follia che l’intenzione sia quella di investire nel riarmo. Anche su questo punto abbiamo chiesto al candidato di centrosinistra di fare una battaglia contro la guerra e l’aumento di spese in sistemi di difesa e abbiamo ricevuto una bella risposta da Giani, l’attuale presidente ricandidato, che era in piazza con noi il 3 ottobre. Credo che la politica e, nello specifico, il cosiddetto campo largo, debbano fare delle riflessioni più ampie e capire che il popolo italiano è contro la guerra e il riarmo: ci vogliono più forza e più chiarezza, certi atteggiamenti non giovano e ci allontanano dalla gente che sta riempiendo le piazze in queste settimane”.
Sul fronte dei servizi è fondamentale per la Cgil che alcuni di questi, non solo l’acqua, sulla quale c’è stato un referendum dall’esito chiaro, “restino pubblici, non solo per quanto riguarda la proprietà, ma anche rispetto alla gestione”.
La battaglia per la sicurezza sul lavoro dopo le stragi di via Mariti e di Calenzano
E poi, continua Rossano Rossi, “chiediamo un forte investimento sulle infrastrutture: su questo versante una grande opportunità è rappresentata dal Porto di Livorno che può diventare una porta di accesso all’Europa e rientrare nel progetto delle cosiddette autostrade del mare. Stesso sforzo lo chiediamo anche per le ferrovie, le autostrade e gli aeroporti. E questa è una battaglia da fare contro il governo nazionale”.
Un capitolo a parte merita l’impegno che la Cgil Toscana sta portando avanti da tempo sulla sicurezza sul lavoro. La regione è stata teatro, nel corso del 2024, di due stragi sul lavoro, quella del cantiere Esselunga a Via Mariti a Firenze e quella del deposito Eni a Calenzano, che costarono dieci vite e numerosi feriti. Numeri spaventosi in un bollettino che si aggiorna continuamente. “Su questo – ci ha detto il segretario – proprio a fine legislatura abbiamo firmato con la Regione un protocollo sugli appalti che prevede il rispetto di alcuni parametri discussi e concordati insieme. In più abbiamo un accordo sul salario minimo negli appalti a livello regionale. Tutte leggi – come anche quella sul fine vita – poi impugnate dal governo. Su temi così importanti si può sempre fare di più, ma è un dato di fatto che qui la contrattazione è una prassi quotidiana”.
“Al centrodestra l’unica cosa che abbiamo chiesto è di perdere”
Segretario, per chiudere, quello che chiedete al centrosinistra è chiaro. Al candidato di centrodestra cosa chiedete? “Al centrodestra l’unica cosa che abbiamo chiesto è di perdere”, ci risponde ironico, ma non troppo, Rossano Rossi. Tra poche ore si vota e anche in Toscana gli occhi sono puntati sull’affluenza per misurare il dato di partecipazione e prendere la temperatura a politica e democrazia. Che la Toscana è messa meglio di altre, ma siamo sempre in Italia.