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“Assunta per un mese, poi con proroga di altri tre mesi. Quando aveva ottenuto un prolungamento di ulteriori quattro mesi, le hanno annullato il contratto perché era in stato di gravidanza”. La denuncia arriva dalla Filcams Cgil di Arezzo. La lavoratrice era impiegata “in un punto di ristoro Sarni lungo il tratto autostradale aretino dell’A1. “Una storia simbolo del precariato e di come possono ancora oggi essere trattate le donne e cioè buttate fuori dal posto di lavoro in mezz’ora perché stanno diventando madri”, commenta Marco Pesci, segretario della Filcams.
“La donna era stata assunta per un mese – spiega il sindacato –, il contratto era stato prorogato la prima volta per tre mesi, la seconda per quattro. Quest’ultima proroga è stata revocata mezz’ora dopo che la lavoratrice ha comunicato all’azienda di essere incinta. Nella ristorazione autostradale – aggiunge la Filcams Cgil – la maternità anticipata è obbligatoria e la lavoratrice, appena venuta a conoscenza del suo stato di gravidanza, ha informato l’azienda tramite un messaggio WhatsApp. Mezz’ora dopo l’impresa ha formalizzato al Centro per l’impiego la decisione di annullare immediatamente la proroga del contratto, che sarebbe scaduto nel gennaio prossimo”.
La Filcams ha impugnato la revoca della proroga del contratto e chiesto il ripristino del rapporto di lavoro
“In questo modo – aggiunge Pesci – la dipendente si è trovata senza lavoro e senza la possibilità di accedere alla maternità. Come Filcams abbiamo impugnato la revoca della proroga del contratto e chiesto il ripristino del rapporto di lavoro: non possiamo tollerare che una lavoratrice venga cacciata solo perché aspetta un figlio. È un grande salto indietro nei diritti delle donne e dei lavoratori. Questa riflessione – aggiunge – coinvolge anche la committenza, Autostrade per l’Italia, le cui concessioni delle aree di servizio sono di origine pubblica. Sarebbe fondamentale una verifica dei soggetti cui le affida, prevedendo già nelle concessioni la garanzia del rispetto dei diritti dei lavoratori che svolgono quotidianamente un servizio per tutta l’utenza che si affida al trasporto autostradale”.