C’era una volta il welfare. Quello strumento che metteva la vecchia Europa nella parte “buona”, civile del mondo e la differenziava dalle derive occidentali tipiche degli Stati Uniti. C’era una volta il welfare, adesso si sta sgretolando, in una corsa forsennata fatta di tagli e privatizzazioni che sopprimono o indeboliscono, anno dopo anno, interi pezzi di stato sociale. Chi ha soldi compensa, chi non li ha soccombe. 

È in questo scenario preoccupante – che la Cgil denuncia ormai da tempo – che ogni tanto, nella campagna elettorale permanente che è diventata la politica, a favor di telecamera nella legge di bilancio si concepiscono nuovi bonus. Misure non strutturali, spesso sottese al meccanismo dell’esaurimento risorse. Mance, il più delle volte insufficienti e sempre complicate da comprendere, richiedere e ottenere.

Sono sei quelli della stagione autunno inverno 2025, concepiti con l’ultima manovra: il bonus psicologo, il bonus elettrodomestici, l’una tantum per le mamme, il bonus auto elettrica, la carta “Dedicata a te” e la dote famiglia. Per un investimento complessivo di 1,7 miliardi di euro. Soldi dispersi in mille rivoli che non migliorano, di fatto, la condizione generale delle famiglie e la vita della parte più debole della nostra società.

Una parte che Daniela Barbaresi, segretaria confederale della Cgil nazionale, fotografa citando dati precisi, ormai sotto gli occhi di tutti: “In Italia – ricorda la dirigente sindacale – un terzo delle famiglie dichiara di aver ridotto la spesa alimentare, mentre la povertà assoluta continua a essere una condizione diffusa e sempre più strutturale che colpisce sei milioni di persone, una su dieci. Povertà che colpisce maggiormente le famiglie numerose e con figli minori, le famiglie operaie, quelle in affitto, quelle del Mezzogiorno, i migranti, e che certifica le pesanti e crescenti diseguaglianze nel nostro Paese”.

Si è poveri pur lavorando – continua Barbaresi –, con un quarto dei lavoratori dipendenti che può contare su retribuzioni lorde annue inferiori a 10 mila euro l’anno, a causa di lavori precari e a tempo parziale.  Particolarmente allarmante la povertà minorile con 1,3 milioni di minori in povertà assoluta e il 6% di minori che vive in famiglie in difficoltà economiche tali da impedire l’acquisto del cibo necessario”.

Dati cui si aggiungono le “preoccupanti dinamiche demografiche che registrano una natalità in picchiata in Italia, con un nuovo record negativo di 370 mila bambine e bambini nati nel 2024, ovvero un terzo in meno dei bimbi che nascevano quindici anni fa. Dati sintomatici di un Paese in difficoltà e senza speranza”.

Barbaresi, Cgil: “ci vorrebbero politiche pubbliche forti e coerenti, altro che bonus o interventi spot”

Di fronte alla drammaticità di questa condizione “ci vorrebbero politiche pubbliche forti e coerenti, altro che bonus o interventi spot. La povertà – spiega la segretaria confederale della Cgil – non si contrasta con una carta acquisti, ma con interventi di carattere universale che garantiscano la presa in carico dei bisogni complessi delle famiglie in difficoltà, senza lasciare indietro nessuno. E la denatalità va affrontata con forti politiche strutturali per dare certezze, soprattutto ai giovani: la certezza di solide prospettive di un lavoro stabile e ben retribuito per consentire di formare una famiglia e decidere di avere dei figli; congedi paritari e adeguatamente remunerati; la certezza di una casa; la certezza di una rete di servizi per l'infanzia, a partire da asili nido diffusi nel territorio, accessibili e gratuiti. Lavoro e un’adeguata rete di welfare pubblico sono le risposte che ci vogliono, quelle che il Governo non dà”.

Iviglia e Bonifacio, Caaf Cgil: “Quasi tutti i bonus sono strumenti limitati per via dei fondi insufficienti e dei ritardi nella loro applicazione”

Al quadro politico e sociale riassunto dalle parole di Daniela Barbaresi, fa eco l’analisi più tecnica con cui anche il Consorzio nazionale dei Caaf Cgil boccia le nuove misure e, più in generale, questa modalità d’azione del governo. “Una prima considerazione generale che in parte riguarda quasi tutti i bonus è che questi strumenti vengono per lo più inquadrati da norme introdotte a dicembre 2024, dall’ultima legge di bilancio, con una dotazione di fondi per lo più insufficienti – denunciano la presidentessa del Consorzio Monica Iviglia e il dirigente Roberto Bonifacio –. Limiti e condizioni che restringono la platea dei beneficiari e che impongono il ricorso al meccanismo del click day. A questo si aggiungono i notevoli ritardi verificatisi nell’emanazione dei decreti attuativi indispensabili alla loro applicazione”.

Bonus Psicologo

Limiti che appaiono evidenti se si analizza la questione con i dati che riguardano le nuove misure. Per il Bonus Psicologo, spiegano i Caaf Cgil, “le istanze pervenute all’Inps, già a partire dal 15 settembre, sono oltre 220 mila, mentre lo stanziamento per il 2025 ammonta a 9,5 milioni di euro, sufficienti a coprire poco più di 6 mila domande”. Insomma, di questo passo ce la farebbe uno su 37. “Per un contributo economico pari ad un massimo di 1.500 euro con un Indicatore Isee di 15 mila euro. L’importo diminuisce in maniera inversamente proporzionale all’aumentare del valore Isee, fino ad azzerarsi con valori superiori a 50 mila euro.

Bonus Elettrodomestici

Non va meglio con il Bonus Elettrodomestici. “Tutto fermo – spiegano dai Caaf –, in quanto la misura, per diventare operativa, deve essere attuata da un decreto direttoriale che è atteso per le prossime settimane. Il voucher verrà emesso per l’acquisto di lavatrici e lavasciuga, forni, frigoriferi, cappe, lavastoviglie, asciugabiancheria e piani cottura attraverso il meccanismo del click day e sarà disponibile fino a esaurimento delle risorse: chi prima arriva meglio alloggia”. In questo caso, le risorse messe a disposizione sono pari a 50 milioni di euro e la misura economica base va da un minimo di 100 euro a un massimo di 200 per i nuclei familiari con un Indicatore Isee inferiore ai 25 mila euro. Il contributo sarà parametrato al 30% del prezzo di acquisto e sarà quantificato dal negozio.

Bonus Dote Famiglia o Bonus Sport

Il Bonus Dote Famiglia o Bonus Sport “riguarda l’erogazione di un contributo di 300 euro per attività sportive extrascolastiche svolte dai figli a carico in età compresa tra i 6 e i 14 anni, appartenenti a nuclei familiari con Isee inferiore a 15 mila euro; l’assegnazione avverrà secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino a esaurimento delle risorse disponibili attraverso il sistema del click day. Le risorse stanziate sono pari a 30 milioni di euro che andranno a soddisfare un massimo di 100 mila richieste”.

Bonus Auto Elettrica

Il Bonus Auto Elettrica, “erogato sotto forma di sconto, riconosce un incentivo fino a 11 mila euro sull’acquisto di un veicolo elettrico. Il bonus ha un fondo di 597 milioni di euro, presi direttamente dal Pnrr. Sarà possibile accedere allo sconto a partire dal 15 ottobre e fino a esaurimento fondi. L’importo dell’incentivo varia a seconda dell’Isee del richiedente: 11.000 euro con Isee inferiore a 30.000 euro o 9.000 euro con Isee tra i 30.000 e i 40.000 euro. Inoltre, il mezzo deve avere un costo massimo di 35.000 euro, esclusi Iva e optional, e l’obbligo di residenza in un’area ad alto pendolarismo, città con oltre 50.000 abitanti”.

Bonus Madri Lavoratrici

Il Bonus Madri Lavoratrici previsto “è un contributo temporaneo di 40 euro netti al mese, erogato in un'unica soluzione a dicembre, per lavoratrici dipendenti e autonome con due o più figli e un reddito annuale sotto i 40.000 euro. La misura è valida solo per il 2025 e sostituisce l’esonero contributivo del 2024; il contributo non è soggetto a imposta. Fa discutere il limite di reddito da lavoro a 40 mila euro, sono escluse colf e badanti e viene erogato a patto che la madre abbia lavorato tutto l’anno e fino ai dieci anni del figlio più piccolo. I fondi sono stati affidati all’Inps per l’erogazione diretta, ma attualmente siamo in attesa delle istruzioni per le modalità di richiesta da parte delle beneficiarie”.

Carta Dedicata a Te

La Carta Dedicata a Te “spetta ai nuclei familiari residenti in Italia con un Isee non superiore a 15.000 euro e non beneficiari di altri aiuti; non è necessario presentare alcuna domanda; i beneficiari vengono individuati automaticamente dall'Inps e dai Comuni. I Comuni invieranno lettere ai beneficiari per comunicare l’assegnazione della carta e le modalità di ritiro. In sostanza si tratta di una carta prepagata emessa da Poste Italiane, finanziata dal governo per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Il contributo è di 500 euro e viene erogato attraverso carte elettroniche prepagate. Fa discutere il limite Isee fissato a 15.000 euro che ne restringe notevolmente la platea dei beneficiari, criticità cui aggiunge quella della elevata complessità delle procedure di accreditamento ed erogazione degli importi”.