Salario minimo, Cgil Toscana: “Dal Governo atto grave e ostile contro la Toscana e contro una norma di giustizia sociale”: è il commento di Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana, sulla impugnazione della legge regionale. “Non è il primo episodio, non è un caso, è evidente nei confronti della nostra regione l’atteggiamento punitivo e ideologico dell’esecutivo, che si disinteressa dei bisogni delle persone”

“Con l’impugnazione della legge toscana sul salario minimo, il governo Meloni colpisce ancora una volta la nostra Regione – prosegue Rossi –, dimostrando per l’ennesima volta di voler ostacolare ogni tentativo di dare risposte concrete ai bisogni delle persone e ai diritti dei lavoratori. Dopo la legge regionale sugli affitti brevi e quella sul fine vita, arriva un’altra impugnazione da parte del Governo di una norma varata dalla Toscana negli ultimi tempi, e non è più possibile considerarlo un caso.  Importante dire che si tratta di tre provvedimenti che come sindacato abbiamo contribuito a delineare all’interno di appositi tavoli e condiviso.

È evidente l’atteggiamento punitivo e ideologico che il governo sta adottando verso una Regione che sta provando a percorrere strade di giustizia sociale, solidarietà e dignità. La legge regionale sul salario minimo è una legge che segna un passo avanti, pensata per dare più tutele e qualche euro in più in tasca a chi lavora. È un tentativo concreto, pur con i limiti delle competenze regionali, di rispondere all’inerzia del governo su questo tema cruciale per milioni di lavoratori e lavoratrici italiane".

Per Rossi “di fronte a tutto questo, invece di prendere ispirazione o aprire un confronto, il governo sceglie ancora una volta la strada dello scontro e dell’arroganza istituzionale. La Regione Toscana ha fatto bene ad approvare questa legge e fa ancora meglio a voler resistere, facendo ricorso contro l’impugnazione. Siamo al fianco della Regione in questa battaglia. Perché qui si stanno facendo scelte di civiltà, e il governo, che si gira dall’altra parte di fronte al lavoro povero, vuole farla pagare alla Toscana. Ma non ci riuscirà. La Toscana non si piega.”