Rafforzare il sistema bilaterale delle costruzioni e mettere lavoratori edili e famiglie al centro dell’azione: è questo l’obiettivo dell’accordo sottoscritto ieri a Roma tra le organizzazioni datoriali Ance, Legacoop e associazioni artigiane e i sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.

I segretari generali dei sindacati, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Antonio Di Franco, spiegano che l’intesa “ha il merito di valorizzare e consolidare l’esperienza della bilateralità contrattuale in edilizia, per dare risposte celeri e concrete alle esigenze dei lavoratori del settore”. “Dopo il rinnovo dei contratti nazionali dei mesi scorsi – proseguono – abbiamo lavorato sinergicamente per fare in modo che la bilateralità sia ancora più al servizio degli edili, risultato raggiunto pienamente dall’accordo sottoscritto ieri”.

L’accordo, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2026 per un periodo sperimentale di due anni, prevede il prolungamento del fondo prepensionamento e l’introduzione di nuove prestazioni sociali. Tra queste, una «retta mensile per i figli dei lavoratori edili deceduti sul lavoro, al fine di sostenere lo studio fino alla laurea», un contributo di 500 euro una tantum per sostenere un canone di locazione o la rata del mutuo, e la possibilità per i lavoratori malati oncologici, con gravi malattie cardiache e autoimmuni, “di avere una copertura economica pari alla erogazione della Naspi per sei mesi, in un periodo di aspettativa prima della scadenza del periodo di comporto”.

Secondo le parti firmatarie, l’intesa conferma il sistema bilaterale edile come “un vero presidio di legalità e regolarità”, capace di offrire sostegno concreto ai lavoratori. “La bilateralità non è solo un meccanismo contrattuale – spiegano i sindacati – ma un patto di responsabilità condivisa tra imprese e lavoratori, che mette al centro le persone e garantisce protezione nei momenti più delicati della vita professionale e personale”.