A Porto Marghera si prepara un nuovo colpo all’industria chimica. Altuglas, azienda del gruppo americano Trinseo, ha annunciato la chiusura dello stabilimento veneziano e il licenziamento dei 51 addetti. Nello stesso piano rientra anche la riduzione del sito di Rho, alle porte di Milano, dove 61 dei 202 lavoratori perderanno il posto.

Costi e delocalizzazione

L’azienda, insediata al Petrolchimico dal 2021 e specializzata nella produzione di componenti per il plexiglass, ha motivato la decisione con i costi troppo alti dell’energia e della produzione in Italia. Secondo quanto riportato da Ansa, produrre acetoncianidrina a Marghera costa 2.127 euro a tonnellata, contro i 1.616 necessari per importarla dalla Cina. Un divario che, per il gruppo statunitense, rende impossibile mantenere la produzione in loco.

Impianti fermi, lavoratori in bilico

Gli impianti sono già fermi da settembre, ma la comunicazione ufficiale ai sindacati è arrivata solo martedì durante un tavolo convocato da Confindustria Veneto Est. I 51 dipendenti resteranno al lavoro fino al 31 dicembre per le attività di pulizia e messa in sicurezza, poi scatterà la cassa integrazione straordinaria.

Sindacati in stato di agitazione

“Non ci stiamo e daremo battaglia con i lavoratori”, dichiarano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che denunciano il rischio di un effetto domino su tutto il sito industriale di Porto Marghera. Le segreterie nazionali dei chimici hanno chiesto un incontro urgente al ministero delle Imprese e del made in Italy, mentre quelle territoriali si sono rivolte a Comune e Regione.