Quando c’era lui le trasmissioni a Mediaset cominciavano in orario. Il falso in bilancio faceva curriculum. Il condono era per sempre. Il legittimo impedimento uno sport nazionale. Il conflitto d’interessi una medaglia al valore. Un gigante. Un unto dal Signore. Un kapò. Un po’ Romolo e un po’ Remolo. Un milione di posti di lavoro e di mazzette. Toghe rosse e amici neri, praticamente abbronzati. Rivoluzionario. Affabile. Esilarante. La sai quelle degli ebrei nel campo di concentramento? E poi l’amore, un palo rosa da lap dance tra le parole bunga bunga. Starlet e stallieri. Nipotine e bandane. Cene eleganti e family day. Corna e dudù. Mamma Rosa e Ruby rubacuori. Lettone di Putin e igienista dentale. Non c’è lutto nazionale che tenga. Ne unanime cordoglio a reti unificate per santificare lo statista che si è fatto da solo. Un pezzo di storia ingombrante resterà accanto a noi. Per sempre. Anche perché la sua morte andrà presto in prescrizione.