“Mario Tronti ci ha lasciato. Esprimo a nome mio e di tutta la Cgil profondo cordoglio e vicinanza ai suoi familiari”. A dirlo è il segretario generale Cgil Maurizio Landini, ricordando la figura del filosofo scomparso nel pomeriggio di oggi (lunedì 7 agosto), all’età di 92 anni.

Nato a Roma il 24 luglio 1921 da una famiglia popolare, Mario Tronti si laurea in filosofia nel novembre 1956 con una tesi sulle opere giovanili di Marx. Nel 1951 s’iscrive alla Federazione giovanile comunista, nel 1954 al Partito comunista. Nel 1956 prende posizione a favore degli insorti ungheresi, tramite il celebre “Manifesto dei 101”.

Considerato uno dei fondatori dell'operaismo teorico degli anni Sessanta, per trent’anni sarà docente di Filosofia morale e poi Filosofia politica all'Università di Siena. Nel 1983 entra a far parte del Comitato centrale del Pci, nel 1985 nella segreteria romana, mentre nel 1992 viene eletto al Senato nelle file del Pds. Dal 2004 al 2015 è presiedente del Centro per la riforma dello Stato, mentre nel 2013 è eletto di nuovo al Senato con il Pd.

“Un politico e un filosofo - sottolinea il leader sindacale – che ha messo al centro delle sue riflessioni il lavoro, il suo valore e la sua importanza, soprattutto nel rapporto tra la sinistra politica e la rappresentanza del lavoro. Tronti ha sempre sostenuto che quando la politica non si occupa del lavoro perde la sua funzione di rappresentanza e si aggrava la crisi democratica: purtroppo è quanto oggi continuiamo a costatare”.

Il segretario generale Cgil Maurizio Landini così conclude: “Non sempre ne abbiamo condiviso le analisi e le posizioni, ma certamente il suo contributo al pensiero politico e alla vita democratica è stato enorme”.