Mancano pochi giorni dal varo della nota di aggiornamento al Def, il via al lungo percorso con cui il governo costruirà la prossima legge di Bilancio. E l'Istat, oggi (23 settembre), cristallizza definitivamente i conti del passato, rivedendo leggermente al ribasso il tasso di crescita del Pil nel 2018, e portandolo da +0,9% a 0,8%.

Secondo i conti dell’Istituto di statistica, infatti, nel 2018 la crescita del Pil in volume è stata pari all0 0,8%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima diffusa ad aprile, che dava il Prodotto interno lordo in aumento dello 0,9%. L'Istat ha ricostruito le serie dei conti nazionali, in occasione della revisione generale programmata dall'Istituto a cinque anni dall'ultima. 

Non cambia invece il Pil del 2017, che resta (+1,7%). In un anno, quindi, la crescita si è più che dimezzata. L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato poi pari al 2,2%. L’istituto segna così una revisione in rialzo rispetto alla stima precedente, che dava il deficit al 2,1% del Prodotto interno lordo. Il dato resta comunque in miglioramento a confronto con il 2,4% del 2017. La pressione fiscale complessiva nel 2018 risulta invece pari al 41,8%, in miglioramento rispetto al 42,1% stimato ad aprile. 

Cambia infine la curva della crescita. La ripresa non è iniziata nel 2014, rivisto al ribasso dal +0,1% a zero, ma nel 2015 (+0,8%). E' stata invece alzata la stima del 2016, da +1,1% a +1,3%. Seguono il +1,7% del 2017 e il +0,8% del 2018, che rappresenta "un significativo rallentamento".