Pace, diritti, ambiente, lavoro, salari, istruzione, democrazia, salute. Sono otto le parole chiave della manifestazione della Via Maestra di sabato 25 maggio a Napoli, e tutte sono contenute nella Costituzione italiana. Per difenderla e chiederne la piana applicazione associazioni, enti, organizzazioni della società civile, la Cgil, singoli cittadini si sono attivati da mesi. E dopo la mobilitazione nazionale di Roma del 7 ottobre scendono in nuovo in piazza per una nuova iniziativa, “Per un’Italia capace di futuro, per un’Europa giusta e solidale”.

Centralità del lavoro

“Il nostro è un percorso che nasce dalle manifestazioni contro la guerra e riafferma il rapporto che si è costruito tra Cgil, associazioni laiche e cattoliche e reti di cittadinanza – afferma Maurizio Landini, segretario generale della Cgil -. Poniamo al governo e al Paese la necessità di politiche e riforme che attuino la Costituzione, a partire dalla centralità del lavoro, che non deve essere precario e deve essere sicuro, dall’aumento dei salari e delle pensioni al rafforzamento del servizio sanitario nazionale e del sistema dell’istruzione, alla costruzione della pace dalla democrazia: questo non è il momento di aumentare le spese militari”.

Il segretario generale Maurizio Landini sulla Via Maestra

Unità del Paese

“L’unità del Paese è un valore – prosegue il leader sindacale -: diciamo no all’autonomia differenziata e al premierato che scardinano la Costituzione. L’attacco avviene anche sulla libertà d’informazione e sull’autonomia della magistratura: denunciamo una logica crescente di autoritarismo che porta in governo a mettere in discussione il ruolo delle organizzazioni sindacali e in fin dei conti, delle persone che lavorano”.

Libertà, diritti, welfare a rischio

La libera di informazione, la libertà di manifestare, il diritto al dissenso, l’autonomia della magistratura sono sotto attacco. Il ruolo dei corpi intermedi è svilito e negato. Il lavoro è sempre più precario soprattutto per giovani e donne. Ci sono diverse emergenze, morti sul lavoro, salari e pensioni, le diseguaglianze e la povertà che crescono, il welfare che è in progressivo smantellamento.

E ancora: sono a rischio i diritti sociali e civili, a partire da quelli delle donne. Non si investe sulla giusta transizione e su nuove politiche industriali. Sul fronte fiscale non si contrasta l’evasione ma si attuano interventi regressivi come la flat tax. È aumentato il pericolo di una guerra generalizzata, Gaza, Medio Oriente, Ucraina, Sudan e altre aree del pianeta. Cresce il numero dei morti, si allarga la corsa al riarmo.

Corteo e palco

L’appuntamento per dire no a questa situazione e chiedere che venga seguita La Via Maestra è alle 13.30 in piazza Mancini (antistante la stazione ferroviaria) per il concentramento del corteo, che si snoderà lungo corso Umberto I, via Guglielmo Sanfelice, via Monteoliveto, via Sant’Anna dei Lombardi, via Toledo, per arrivare in piazza Dante.

Sul palco interverranno esponenti del mondo della cultura, dell’associazionismo, del lavoro, accademici e costituzionalisti come Massimo Villone e Gaetano Azzariti. E poi lo scrittore Maurizio De Giovanni, il giornalista Massimo Giannini, padre Alex Zanotelli, la presidente di Legambiente Campania Maria Teresa Imparato, lavoratrici e lavoratori della sanità e degli appalti. Le conclusioni sono affidate a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.