"Siamo oltre il 30 per cento di calo di volumi negli ultimi quattro anni, questo è il sintomo di una malattia dovuta anche a una strategia probabilmente dell'azienda terminalista e dell'armatore che stanno riducendo volumi a Gioia Tauro perché si sta giocando una partita per l'acquisizione di quote societarie". A dirlo è il segretario della Filt Cgil Calabria Nino Costantino: "In questo quadro chi sta perdendo è la Calabria e il porto di Gioia Tauro e, ovviamente, le centinaia di lavoratori che rischiano il proprio posto di lavoro. Chiediamo che si attui l'Accordo di programma quadro firmato nel 2016, sul quale ci siamo assunti delle responsabilità sindacali, e che ha prodotto l'avvio dell'Agenzia per il lavoro al porto e altri investimenti all'interno dell'area portuale. Investimenti che però non si sono realizzati".