“Una deriva misogina, patriarcale, razzista, di fronte alla quale non si può stare a guardare”. A dirlo è l'Osservatorio Pari opportunità e politiche di genere dell'Auser nazionale, commentando il congresso mondiale delle famiglie che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo. L'Auser aderisce inoltre alla manifestazione del 30 marzo, promossa da Cgil, associazioni e movimenti, perché “quest'iniziativa è contraria ai princìpi fondamentali di uguaglianza e di non discriminazione garantiti dalla nostra Costituzione e per dire basta a una visione restrittiva dei diritti e del ruolo della donna”.

“La destra radicale e integralista vorrebbe riproporre e imporre modelli di disparità e di sottomissione femminili che speravamo superati”, sottolinea l'Auser: “Il ddl Pillon, l'attacco alla legge 194, le continue discriminazioni e violenze sulle donne, le sentenze ‘choc’ nei processi per stupro e per femminicidio sono i segnali che ci devono mettere in allarme perché questi atti mirano alla negazione della libertà femminile”. Per l'Associazione “una democrazia cresce assieme ai diritti che garantisce. Più cittadini vengono tutelati, più si rafforzano le libertà collettive. Garantire diritti e uguaglianza significa rendere tutte e tutti noi più forti e sicuri, nel rispetto delle libertà fondamentali di ogni individuo. Al contrario, queste proposte tolgono alcuni diritti e riducono le libertà. Non dobbiamo dare nulla per scontato, tanto meno i diritti delle donne e i diritti civili, che sono una conquista recente. Dobbiamo proseguire nel cammino di crescita, conoscenza e uguaglianza iniziato dalle nostre madri e poi trasmettere il testimone alle nostre figlie e ai nostri figli”.