A Lamezia Terme il 29 aprile Cgil, Filctem, Spi, Federconsumatori e Sunia regionali della Calabria hanno organizzato una iniziativa per discutere dei costi sempre più onerosi della bolletta energetica. Hanno partecipato alla giornata di riflessione, tra gli altri, il segretario della Cgil nazionale, Pino Gesmundo, e il segretario della Cgil calabrese, Gianfranco Trotta.

Gesmundo, Cgil: “Servono iniziative di natura strutturale”

Pino Gesmundo, segretario nazionale Cgil

“Il governo deve mettere in piedi iniziative di natura strutturale. Non possiamo risolvere le questioni legate al costo dell’energia attraverso bonus e interventi che non siano strutturali – ha detto nel suo intervento Pino Gesmundo –. Le famiglie sono allo stremo, le spese dell’energia incidono pesantemente sul bilancio familiare. Ma il grido d’allarme riguarda anche le imprese che non riescono più a essere competitive perché il costo dell’energia pesa sui costi di produzione. Sia su famiglie che sulle imprese non si può intervenire con misure spot. Pensiamo, invece, sia necessario intervenire con interventi seri mirati, ad esempio, intervenendo sugli oneri di sistema che incidono per oltre il 30% sul costo dell’energia, così come potrebbe immediatamente dare risposte il disallineamento del costo dell'energia rinnovabile dal costo del gas (che ha un costo di produzione maggiore). Questi sono alcuni degli interventi immediati e strutturali che possono rispondere ad una visione più strategica che dia risposte appunto alle famiglie”.

Trotta, Cgil Calabria: “Il bonus bollette è un ristoro, ma non copre il disagio”

Gianfranco Trotta, segretario generale Cgil Calabria

Il bonus bollette è un ristoro, ma non copre il disagio. Paghiamo lo scotto di una mancata politica energetica e dell’assenza di un piano energetico calabrese – ha detto il segretario regionale, Gianfranco Trotta –. Piano che c’è sulla carta ma non è diventato mai operativo. Riteniamo che c'è bisogno di una politica energetica che tenga conto dei costi. È molto facile reperire materia prima a costi altissimi in virtù di situazioni politiche contingenti, noi bisogna che si pensi soprattutto al fatto che gli italiani le politiche contingenti le pagano con le proprie tasche”