“Le immagini del caos alla sede di Poste Italiane di piazza Matteotti a Napoli e di altri uffici postali della provincia, che in queste ore stanno rimbalzando sui social, non sono una casualità né semplici episodi di disorganizzazione: sono la fotografia di una crisi strutturale e di un disagio profondo che denunciamo da mesi nel silenzio assordante di Poste Italiane e nell'indifferenza del Governo". Così in una nota Cgil e Slc Cgil Napoli e Campania, intervengono sugli episodi avvenuti in mattinata, nel giorno in cui i beneficiari del Reddito di Inclusione avrebbero dovuto ritirare l'importo del bonus stanziato dal governo per chi percepisce la misura di sostegno al reddito.

A generare il caos e le lunghe code agli sportelli anche il cambio della tessera che consente di farsi accreditare il reddito, di recente cambiata dal Governo. Una situazione verificatasi non solo a Napoli ma anche in altre città come Palermo dove sembra ci siano state anche aggressioni al personale.

"La nostra denuncia – sostengono in una nota il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, il commissario della Slc Cgil Napoli e Campania, Carlo Podda e il responsabile del settore Poste del sindacato, Rocco Ferullo – non è più solo sindacale, ma sociale. Cittadini e lavoratori, uniti dalla stessa esasperazione, documentano ogni giorno una realtà insostenibile. File interminabili che si estendono sui marciapiedi, con persone costrette ad attendere per ore sotto il sole, sportelli chiusi e personale ridotto all’osso, a causa di una carenza cronica di organico che l'azienda continua a ignorare e, in ultimo, dipendenti lasciati soli a gestire carichi di lavoro impossibili e la rabbia giustificata dei cittadini, trasformando ogni giornata in una guerra tra poveri. Poste Italiane continua a disattendere le richieste di confronto, ignorando i segnali di un collasso imminente. La qualità del servizio è crollata a danno di una utenza che, nella maggior parte dei casi, ha diritto e bisogno di accedere a servizi essenziali. Le condizioni di lavoro sono diventate insostenibili, con lavoratori sottoposti a pressioni inaccettabili e privi di tutele adeguate”.

“Questa crisi – scrivono Cgil e Slc Cgil Napoli e Campania – ha una diretta responsabilità politica: il Governo ha il dovere di garantire un servizio postale efficiente e dignitoso per tutti i cittadini, non solo in teoria ma anche nella pratica. La gestione di Poste Italiane dimostra che questo non sta avvenendo. Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente per tutelare i diritti dei cittadini e dei lavoratori, ponendo fine a un’inerzia che sta compromettendo la vita di migliaia di persone".

Dal 21 luglio e fino al 19 agosto, è in atto lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive, indetto dal sindacato di categoria che, spiega, "è il nostro grido di allarme collettivo. È una forma di resistenza contro una deriva che sacrifica il benessere di lavoratori e cittadini sull'altare di logiche aziendali miopi e insensibili. Non è più solo questione di disservizio: è una questione di dignità. Episodi come quelli di oggi dimostrano come nel nostro Paese vengano negati diritti fondamentali ai cittadini e alle lavoratrici e ai lavoratori di Poste Italiane. L’abbiamo già visto per il diritto alla salute, lo vediamo ora in Poste: questo governo – conclude la nota – invece di garantire diritti ai cittadini e a chi lavora per loro, preferisce metterli gli uni contro gli altri".