Terremoto politico a Bari, con una tempistica quanto meno sospetta, a poche settimane dalle elezioni comunali. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha preso la decisione di nominare la commissione di accesso finalizzata alla verifica dell’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Se succedesse sarebbe una situazione senza precedenti per un capoluogo di regione.

Rabbia e lacrime per l’attuale sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha ricordato tutte le battaglie per la legalità combattute in prima linea e per le quali il primo cittadino e la sua famiglia sono stati oggetto di minacce e vivono da anni sotto scorta.

Reazione durissima in solidarietà con il sindaco da parte della Cgil di Bari e della Puglia, “da sempre schierata per l’applicazione della Costituzione e dei principi di giustizia e libertà democratica – si legge nel comunicato del sindacato –. La lotta alla criminalità, alle mafie ci ha visti protagonisti del vento di primavera che ha reso Bari, la Puglia un posto migliore. Mai abbiamo abbassato la guardia contro le infiltrazioni nella politica come nell’economia. Per questo di fronte ai fatti di questi giorni pensiamo che il modo migliore di ‘amare Bari’ è quello di proteggerla da chi vorrebbe far prevalere interessi illegittimi a quelli dei cittadini. Per questo è pronta a costituirsi parte civile in procedimenti penali se risultassero atti che hanno leso diritti e lavoro”.

"La realtà – scrivono la Cgil di Bari e la Cgil Puglia – è che siamo stati protagonisti insieme con associazioni, movimenti e società civile dell’azione per la legalità e abbiamo trovato nel sindaco un confronto costante per realizzare una antimafia sociale. Quella che sottrae e contrasta piccoli e grandi fenomeni di criminalità che colpiscono la città capoluogo”.

"Infatti, abbiamo trovato conferma nelle parole del procuratore Di Bari, Rossi, che ha affermato come l’amministrazione di Bari abbia saputo rispondere in questi anni alla criminalità organizzata. Confidiamo nel lavoro della magistratura e della Prefettura, ma siamo preoccupati rispetto a provvedimenti che possono minare la fiducia nelle istituzioni e la partecipazione democratica”.

"Purtroppo questo Governo ha già dato dimostrazioni di torsioni autoritarie quando ignora i soggetti della rappresentanza sociale, prova ad attaccare strumenti di democrazia come il contratto nazionale, limita il diritto allo sciopero, gestisce con fare repressivo il dissenso nelle piazze, fino alle recenti obiezioni della Corte dei Conti rispetto alla gestione del Pnrr e alla prevaricazione sulle autonomie locali. Il contrasto alle mafie non dovrebbe prestarsi a strumentalizzazioni di natura politica, è necessaria una riflessione profonda sul voto di scambio e sul trasformismo”.

“Compito della Cgil è da sempre agire per la legalità ma anche tenere al riparo da ingerenze di altra natura le istituzioni democratiche e gli istituti di partecipazione, così come da dettato Costituzionale, a difesa dei quali siamo pronti a mobilitarci. La politica non calpesti il sistema di diritti e garanzie dei cittadini per tornaconti elettorali, le istituzioni operino con l’autonomia che è loro riconosciuta per accertare i fatti e preservare la fiducia dei cittadini e dei processi di partecipazione. Bari è delle lavoratrici e dei lavoratori, dei cittadini che la amano, dei giovani che lottano per un futuro dignitoso e libero.
Di tutti coloro che la cambiano ogni giorno per renderla migliore”.