Insieme sullo sterrato che porta al ghetto, per risistemarlo e renderlo percorribile. Sindacalisti e braccianti che abitano nella baraccopoli di Borgo Mezzanone (Foggia), dove vivono nei mesi estivi circa 5 mila persone, si sono rimboccati le maniche e armati di pale, rastrelli e brecciolino hanno ripristinato il manto della strada che collega l’insediamento informale alla provinciale.

È lo sciopero a rovescio organizzato da Flai Cgil nazionale, insieme a Flai Puglia e Flai Foggia, il 5 agosto, nell’ambito della mobilitazione di due giorni indetta per denunciare che i 200 milioni del Pnrr destinati al superamento dei ghetti rischiano di andare persi per sempre: di questi, 114 milioni sarebbero dovuti essere destinati a interventi nel Foggiano.

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In campo per superare i ghetti

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“La strada che porta all’insediamento abusivo si trova in condizioni pietose, ci sono buche che sembrano crateri e che quando piove diventano piscine – racconta Matteo Bellegoni, capo dipartimento politiche migratorie e legalità Flai -. Risistemare qualche centinaio di metri di strada oltre a essere utile, richiama le istituzioni alle loro responsabilità, a non girarsi dall’altra parte: lì ci vivono persone che sono relegate nel ghetto come fossero schiavi nei campi di cotone. Abitano e hanno diritto di essere visti e riconosciuti, il loro lavoro conta e contribuisce a costruire il futuro dell’Italia”.