Via anche nel Friuli Venezia Giulia alla mobilitazione della Cgil contro la Finanziaria nazionale, presentata dal Governo Meloni. La segreteria regionale ha avviato infatti la procedura per dichiarare uno sciopero generale di tutti i comparti, pubblici e privati, indetto per venerdì 16 dicembre con una durata minima di quattro ore, con facoltà di estenderla all’intera giornata da parte dei sindacati di categoria. Scelta, quest’ultima, già annunciata nella sanità e nella scuola pubblica, E che nei prossimi giorni sarà presa anche da altre categorie Cgil del lavoro privato.

Le ragioni della protesta

"Protestiamo contro una manovra che nel nostro giudizio, e non solo nel nostro, va in direzione contraria alle esigenze del Paese - spiega il segretario generale regionale Villiam Pezzetta -. Ciò che troviamo inaccettabile in questa manovra è l’assenza pressoché totale di risposte alle nostre richieste unitarie in materia di decontribuzione del lavoro, dove siamo rimasti fermi alle posizioni conquistate con il precedente Governo, di maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione, perché quota 103 è una soluzione di impatto quasi irrilevante, di fisco, dove manca qualsiasi segnale di alleggerimento della pressione su salari e pensioni. Mentre aumenta, paradossalmente, il perimetro della flat tax, con un ulteriore, grave colpo alla progressività del nostro sistema fiscale".

Giudizio negativo

Molti altri anche i nodi che condizionano il giudizio negativo della Cgil. "Sulla sanità – dichiara ancora il dirigente sindacale – l’aumento degli stanziamenti è solo nominale, risolvendosi in una riduzione in termini reali, e non si investe neppure sul rilancio della scuola e sul potenziamento dei servizi pubblici, a partire dai trasporti, in profonda crisi. Gravi inoltre, in un quadro di forte espansione delle aree di povertà e di disagio, i tagli annunciati al reddito di cittadinanza: un conto, infatti, è denunciare la scarsa efficacia dello strumento in termini di avviamento al lavoro, altro depotenziarlo per poi tagliarlo del tutto. È una scelta che lancia un chiaro messaggio politico, analogamente a quanto accade con i voucher nell’agricoltura e nella ristorazione, come se non ci fosse già troppa precarietà, e con il taglio alla rivalutazione delle pensioni, tanto più in una manovra che estende la flat tax a 85mila euro e torna a strizzare l’occhio agli evasori con la logica dei condoni".

Invertire la rotta

Per far cambiare idea al sindacato non basteranno semplici aggiustamenti. "Non ci stiamo – conclude il leader della Cgil Fvg – e ci aspettiamo che il prossimo incontro con il Governo, in programma il 7 dicembre, possa portare a una indispensabile inversione di rotta. In caso contrario non potremo che confermare la strada della mobilitazione e della piazza, tanto a livello nazionale che qui in Regione".