La Cgil Valle d'Aosta lancia l'allarme. Il caro energia rischia di strozzare la regione e gli aiuti non bastano. La sintesi è nelle cifre del provvedimento adottato. "Dl 75, tradotto, aiuti regionali alle famiglie e alle imprese: 4 milioni di euro alle prime e 8 milioni alle seconde. Il Consiglio regionale approva. Bene, ma non benissimo - commenta il sindacato -. Da settimane, come Cgil Valle d’Aosta, partecipando alle varie audizioni, abbiamo chiesto che venisse alzato il tetto Isee a 25 mila euro in modo da ampliare il numero di cittadini che potesse beneficiare di questi aiuti. In questo periodo per molti questi aiuti sono ossigeno. Nelle audizioni abbiamo chiesto noi, come sindacato, che ci fosse un occhio di riguardo per gli anziani e per le famiglie con minori e portatori d’handicap.

Ma possibile che chi ci Governa non riesca a fare un passo in più e ampliare ulteriormente la visione? È possibile che ci ritroviamo quasi sempre a doverci accontentare e quasi mai, se non mai, a dire 'Bene, hanno recepito in pieno gli input che abbiamo dato'. 4 milioni di euro per le famiglie non bastano. Servono più aiuti per i cittadini in difficoltà e con il caro energia che incombe le prospettive non si preannunciano rosee - sottolinea Vilma Gaillard, segretaria generale Cgil Valle d'Aosta -. Siamo invece assolutamente contrari alla modalità per la richiesta del contributo, che tiene conto solo dell’ordine cronologico fino a esaurimento del fondo stanziato. Questa modalità non garantisce la fruizione degli aiuti da parte di tutti coloro che ne avrebbero diritto, ma favorisce chi fa la richiesta più rapidamente. L'utilizzo della piattaforma istituzionale e l'obbligo della domanda telematica penalizzano gli anziani, coloro che non hanno internet o che comunque non sono in grado di provvedere autonomamente. Abbiamo richiesto che vengano almeno preposti dalla Regione degli uffici che diano questo tipo di supporto alla cittadinanza”.

In conclusione, dice Vilma Gaillard, “quando vengono approvati aiuti che hanno la finalità di 'dare un po’ di respiro' alle famiglie, non possiamo che commentare positivamente, ma in questo caso sicuramente non esultiamo. È un accontentarsi e invece vogliamo di più per i cittadini, per i lavoratori e per i pensionati. Vorremmo vedere azioni più mirate verso tutta quella fascia di popolazione in difficoltà, e sono tanti, purtroppo. Siamo utopistici? No siamo semplicemente sul territorio, tra la gente, e ascoltiamo quotidianamente le paure e le difficoltà dei cittadini”.