La Cgil Sardegna critica la decisione della Regione di presentare ricorso contro il "decreto energia" del Governo Draghi. "L'impugnazione del decreto - affermano i segretari generali regionali Cgil (Samuele Piddiu) e Filctem Cgil (Francesco Garau) - è del tutto inopportuna, oltre che intempestiva, dal momento che l'approvazione del testo definitivo è stata preceduta da due anni di trattative nel corso dei quali il presidente Solinas e la sua giunta hanno avuto tutto il tempo per far sentire le loro ragioni anziché tergiversare, come hanno invece fatto".

La Cgil non sa se sia stato impugnato l'intero testo o solo una parte. "Se fosse stato impugnato il decreto nella sua interezza - commentano Piddiu e Garau - ci troveremmo davanti a un atto di totale irresponsabilità che metterebbe a rischio ogni prospettiva di sopravvivenza del sistema produttivo, compresi gli ingenti investimenti privati che da anni stentano a decollare".

Se, invece, l'impugnazione riguardasse solo la parte sulle fonti energetiche rinnovabili, secondo il sindacato la Regione dovrebbe comunque avere una chiara programmazione sul fronte energetico. "Questa maggioranza deve mettersi al lavoro per colmare un vuoto - concludono i due esponenti sindacali - e deve farlo partendo da una programmazione incentrata su un mix energetico che garantisca approvvigionamenti costanti e tariffe calmierate e, considerati i numerosissimi progetti presentati, individui le aree idonee alle Fer per evitare speculazioni".