Pronto soccorso al collasso, reparti accorpati, carenza nelle cure, mancanza di personale: sono solo alcune delle criticità riguardanti la sanità abruzzese, su cui si soffermano la Cgil Abruzzo Molise, la Fp Cgil Abruzzo Molise e la Fp Cgil Medici e Dirigenti sanitari, che ieri (6 luglio) hanno inviato una formale diffida all’assessorato regionale e ai direttori generali delle quattro Asl abruzzesi.

"Se non si presidia culturalmente e politicamente una priorità come l'emergenza si continueranno a programmare interventi parziali che puntano sui singoli comparti, tanti 'compartimenti stagni' che non dialogano tra di loro. E il rischio è la lacerazione del tessuto sociale, con problemi di ordine pubblico fino al rischio di una frattura democratica", si legge in un comunicato firmato da Paola Puglielli, Fp Cgil Abruzzo Molise, e Maria Piccone, Fp Cgil Medici e Dirigenti.

"La fuga dei camici bianchi dal Pronto Soccorso non si risolve solo con incentivi economici bensì rendendo la loro vita lavorativa più accettabile. Uno dei problemi in questo momento è l'attesa del ricovero. Ci sono pazienti che aspettano giorni sulle barelle. L'attesa ricovero deve essere affrontata e risolta per fare in modo che le tensioni provocate dai tempi lunghi non si traducano in aggressioni verbali ma anche fisiche contro gli operatori sanitari. Bisogna togliere la gestione di queste situazioni dal carico di lavoro dei medici e degli infermieri del Pronto Soccorso e destinarla a un gruppo di sanitari dedicato, individuando alcuni reparti (Medicina generale, Chirurgia, Cardiologia) dove riservare posti letto per i pazienti. In questo modo gli operatori sanitari potranno concentrarsi esclusivamente all'accoglienza dei nuovi arrivi. 

Ben consapevoli che questa strategia a breve termine non basta a risolvere le criticità organizzative dei Pronto Soccorso, è necessario programmare azioni a medio e lungo termine. Apprendiamo, dalla stampa, che la Regione Abruzzo sta seguendo da mesi le criticità nei nostri ospedali mettendo in campo strategie di intervento a breve, medio e lungo termine continuando però a ignorare i professionisti, evitando il confronto a livello regionale con i sindacati che tali professionisti rappresentano al fine di costruire linee strategiche condivise e praticabili. 

Per quanto esposto la Fp Cgil Abruzzo e la Fp Cgil Medici e dirigenti Sanitari regionale hanno chiesto all’Assessore alla Sanità e alle Direzioni Generali delle ASL che le criticità legate alle carenze di personale (e non solo) diventino oggetto di un reale confronto regionale nel quale le parti si impegnano, per quanto di competenza, a condividere uno stesso obiettivo; che in ogni ASL si attivi l'Organismo Paritetico (art. 6 bis del CCNL 2016- 2018); che i Collegi di Direzione che affiancano le Direzioni Strategiche delle ASL siano formalmente costituiti, con Direttori di Dipartimento e Direttori UOC in possesso dell'attestato manageriale che li abilitano nel ruolo così come stabilito nella L.502/92 art.15 comma 8 e art.16-quinquies comma 1. La permanenza nel ruolo di Direttore di Struttura Complessa senza l'attestato comporta l'annullabilità degli atti posti in essere. 

Le organizzazioni sindacali hanno diffidato l'Assessorato Regionale alla Salute e le ASL della Regione Abruzzo dall'applicare interventi non condivisi che violino non solo i termini contrattuali ma anche la dignità dei professionisti e il diritto alla salute dei cittadini".