“Rappresenta un nuovo caso emblematico di quanto andiamo denunciando da tempo”. Ad affermarlo la Filt, sul provvedimento di sequestro, emesso dal Gip del tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di cinque società parmigiane, con la capofila Number One, attive nel settore del facchinaggio e della movimentazione merci, sottolineando che “se ci fosse una norma di legge sugli appalti privati, ciò non si verificherebbe e se ci fosse una responsabilità stringente per le imprese di logistica di effettuare direttamente il lavoro, senza possibilità di appaltare o subappaltare le attività, avremmo nel mercato, sicuramente, un elemento ulteriore di trasparenza molto importante”.

Secondo la federazione dei trasporti della Cgil, “l’opacità di alcuni appalti espone il settore della logistica al rischio di pratiche illegali e d'infiltrazioni di capitali provenienti da attività malavitose. È ancora presente l’eco dell’iniziativa, da parte della Procura di Milano, sul gruppo DB Shenker. Laddove la magistratura dovesse aprire degli altri filoni d'inchiesta, in altrettante aziende di logistica del nostro Paese, è probabile che assisteremmo ad altrettanti commissariamenti”.

“E' fondamentale intervenire - rileva il sindacato - per dare più trasparenza e legalità nel settore. Bisogna ripartire dalle esperienze positive dove si applicano le norme previste dal Ccnl logistica, trasporto merci e spedizione. E' urgente l’emanazione di una legislazione che assegni forza di legge ai contratti. Sarebbe un passo decisivo per introdurre un nuovo modello produttivo, con la possibilità alle imprese di logistica di accorciare la filiera e internalizzare tutte le attività, per dare stabilità ai contratti e per offrire a tutti i soggetti la possibilità di competere in modo trasparente, nell’ambito di regole e leggi vigenti in Italia, con positivi riflessi anche su salute e sicurezza sul lavoro. In tal modo, si possono sottrarre migliaia di lavoratori precari al ricatto quotidiano di caporali e improvvisati sindacati di comodo”.