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Esami di Stato
Niente aperture dal governo dopo la protesta che ha mobilitato 100 mila ragazze e ragazzi il 4 febbraio. Biancuzzi, Rete studenti medi: il ministro ascolti le nostre proposte
Ancora nessuno ascolto: studenti e studentesse ancora mobilitati l'11 febbraio (dalle 16, davanti alla sede del ministero dell'Istruzione), dopo che venerdì 4 febbraio in 100 mila hanno manifestato in più di 40 piazze, la propria contrarietà alle modalità decise per l'esame di Stato. e portato in piazza la propria proposta. A questo, denuncia la Rete degli studenti medi, non è seguita nessuna apertura da parte del ministero. A conclusione del corteo romano una delegazione della Rete degli studenti medi è stata ricevuta da alcuni dirigenti tecnici ministeriali. L'incontro, però, era stato valutato da subito come inconcludente dagli stessi rappresentanti studenteschi.
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Per la Rete, dal ministero "gli studenti e le studentesse ricevono solo silenzi e scoprono, per mezzo stampa, un'apertura fasulla da parte dello stesso Bianchi. Martedì 8 febbraio, infatti, il ministero riceverà le Consulte degli studenti, ma questo non basta: vogliamo che il ministro convochi le associazioni studentesche che hanno organizzato la mobilitazione del 4 febbraio e ascolti le proposte sull'esame di Stato".
"Dopo una mobilitazione nazionale che ha coinvolto 100 mila studenti e studentesse – dichiara Tommaso Biancuzzi, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi – siamo stati ricevuti solo da figure tecniche. Bene che il ministero convochi le Consulte, ma non basta in questo momento. Vogliamo un incontro col ministro per cambiare questo esame".